Il disegno e la stampa ai tempi di internet: ecco l'arte di Casiraghy

A Monza apre un'esposizione sul Pulcino Elefante che ha celebrato gli autori più noti

Marta Calcagno Baldini

Milano, città dell'editoria, sempre più digitale e meno cartacea. Eppure c'è una parte imprescindibile del mondo dell'informazione scritta che sotto alla Madonnina si continua a sostenere. Si tratta dell'illustrazione: due appuntamenti quasi contemporanei dimostrano la vivacità del mondo del disegno nel tempo di internet. Fino a domenica nell'Impluvium della Triennale continua la mostra Il colore delle parole, realizzata a cura di Gianluigi Colin e Antonio Troiano. In occasione del VI compleanno dell'inserto sono esposte 200 illustrazioni de «La lettura», il supplemento culturale del Corriere. Attraverso le immagini esposte si riflette sul ruolo degli elementi grafici e i due curatori hanno chiamato a raccolta 49 autori, tra illustratori di professione e affermati artisti: Altan, Emilio Isgrò, Fukushi Ito, Milo Manara, Mimmo Paladino, Fabio Sironi, Art Spiegelman e Velasco Vitali raccontano il legame con l'illustrazione nel passato con pezzi tratti da La Domenica del Corriere e del Corriere dei piccoli.

Il tutto mentre si attende la mostra più delicata e dirompente in tema di disegno. Sempre domenica si inaugura alla Leogalleries, via De Gradi 10 a Monza, una rappresentazione della casa dell'editore più amato e poetico della Lombardia, sul cui mondo persino Silvio Soldini ha tratto un film documentario, Il fiume ha sempre ragione. È Alberto Casiraghy, inventore del Pulcino Elefante: due fogli di carta a mano rilegati con un filo di spago su cui tutti i maggiori intellettuali, Alda Merini in primis, ma tanti nomi meno noti (non è necessario essere conosciuti nel panorama culturale per andare a Osnago da Casiraghy a mangiare un minestrone e comporre un Pulcino: basta conoscere lui), hanno impresso composizioni poetiche con una stampa a caratteri mobili, che lui maneggia con maestria. L'altra pagina è riservata a un'illustrazione, una stampa d'arte, un collage, un disegno, unici ogni volta. Fino al 13 gennaio il piccolo rifugio di Osnago del «panettiere degli editori» come lo definì Vanni Scheiwiller sarà ricostruito. Attraverso un percorso tra acquerelli realizzati da Casiraghy in vari momenti della sua vita, i Pulcini più celebri (con la firma di Fernanda Pivano, Sebastiano Vassalli, Gillo Dorfles), le maschere africane collezionate, i clichè di legno incisi da Adriano Porazzi, lo xilografo ambrogino d'oro che fu grande amico di Casiraghy.

Durante l'inaugurazione il liutaio Michele Sangineto accompagnerà chi vuole conoscere il mondo di Alberto e la serata sarà coordinata dalla giornalista Giovanna Canzi che ha raccontato Casiraghy nel libro Ritratto di scrittore di un interno.

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