Dopo lo spot contro Aler, Gori rischia una denuncia

"Spot lesivi della dignità dei lavoratori". Il presidente Aler dà incarico ai legali

Dopo lo spot contro Aler, Gori rischia una denuncia

Dopo la rivolta dei sindacati ora Giorgio Gori rischia pure una denuncia per «lesa dignità dei lavoratori». Già due giorni fa Cisl-Fp, Uil-Fpl e Confsat hanno intimato al candidato governatore del Pd di ritirare «tutti gli spot e manifesti elettorali denigratori» che fanno riferimento al «disastro Aler» perchè «non è corretto da parte di un candidato alla presidenza regionale attaccare i lavoratori di un'azienda piuttosto che concentrarsi su obiettivi concreti, questa strumentalizzazione non è seria né meritevole di fiducia». E ieri il presidente di Aler Angelo Sala ha scritto a tutti i lavoratori impegnati a vario titolo nella gestione delle case popolari. Intanto ha voluto «ringraziare le sigle sindacali che anche in questa occasione hanno manifestato l'attaccamento ai valori di questa azienda» e «tutto il personale Aler che mi sta sostenendo nel nuovo piano di risanamento che ho costruito partendo da un principio per me sacrosanto, la salvaguardia dei posti di lavoro». Angelo Sala attacca poi duramente Gori e puntualizza che lo slogan è «scorretto e gravemente lesivo della dignità e professionalità di tutti i lavoratori, conseguentemente ho incaricato uno studio legale di valutare la fattibilità di una denuncia per diffamazione». Il presidente ricorda di essere arrivato da poco in azienda e di aver già potuto «verificare la competenza e professionalità di larghissima parte degli operatori», non sono «addebitabili a loro le grandi criticità dei quartieri Aler come occupazioni abusive, degrado, morosità» quindi «immaginare di mettere alla berlina Aler Milano per fini elettorali è vergognoso oltre che ridicolo». «Assurdo» aggiunge Sala «scaricare sul personale le responsabilità sulla sicurezza nei quartieri popolari quando è a tutti nota la tolleranza delle istituzioni nei confronti delle occupazioni abusive». Sottolinea non a caso i risultati «estremamente positivi ottenuti da Aler fino al 2010 sugli sgomberi in flagranza», ossia fino a quando a guidare Palazzo Marino erano sindaci di centrodestra. E sono «accuse ingiuste» aggiunge quelle mosse all'azienda sul fenomeno della morosità: nelle case gestite direttamente dal Comune con Mm gli affitti non pagati ammontano al 43%, nei palazzi Aler al 30%. Dati che «dovrebbero consigliare più prudenza a chi vuole improvvisare messaggi elettorali» o tratta temi complessi «con una logica superficiale da bar dello sport».

«Gori - tuona il consigliere Fi Alessandro De Chirico - è riuscito nell'impresa di mettere d'accordo sindacati e dirigenza Aler.

Con le sue sparate dimostra di non conoscere per nulla la Lombardia». E Riccardo De Corato (Fdi) fa presente che Gori «pur di recuperare nei sondaggi danneggia i lavoratori ed evita di dire che i dati del Comune sono peggiori».

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