E l'ambasciatore è indeciso: «Forse faccio il tifo per l'Italia»Il diplomatico sudamericano ha un bisnonno lombardo

E l'ambasciatore è indeciso: «Forse faccio il tifo per l'Italia»Il diplomatico sudamericano ha un bisnonno lombardo

Il dubbio è veramente amletico: tifare Uruguay, la mia patria o sperare nella vittoria dell'Italia, la nazione dei miei avi. Questo il dilemma dell'ambasciatore uruguaiano in Italia, Alberto Breccia, 67 anni, che oggi assisterà alla partita in casa con la moglie (i figli sono invece a Montevideo a tifare rigorosamente per los charruas) e che amministra i 5mila connazionali attualmente nel Belpaese. «Sono davvero in difficoltà», afferma l'ambasciatore che ha guidato la sede di Roma nel biennio 2009-10, salvo poi ritornare in patria per entrare - fino al 2012 - nella segreteria del presidente Josè «Pepe» Mujica, l'ex tupamaro convertito alla democrazia. Da novembre 2013 Breccia ha ripreso possesso del precedente incarico. «In Italia sto bene, un mio bisnonno è lombardo e le affinità tra uruguagi e italiani sono enormi. I vincoli di amicizia che ci legano fanno sì che la partita di stasera sia quasi uno scontro tra fratelli, questa non è una delle solite partite, sono ben altre quelle che vedono in campo non solo grinta, ma anche cattiveria e basta guardare la storia per capire chi sono davvero i nostri maggiori rivali (Brasile e Argentina, ndr). Sarà comunque una partita difficile perchè l'Italia è una gran squadra con fior di campioni e penso che anche gli uruguagi che sono in Italia, si troveranno in difficoltà».

Già, ma per chi tiferà? «Il cuore e la testa dicono ovviamente Uruguay, il sangue dice Italia ma penso che alla fine prevarrà la testa. Anche se, lo devo ammettere, è una situazione molto molto particolare». Anche per evitare una crisi diplomatica.

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