Ecco chi sono gli spazzini del web

«Quello che i social non dicono» mostra la censura dei post in Rete

Il computer sembra una spugna che imbeve tutto ciò che vi si riversa, ma che cosa c'è al di là di quell'apparente muro permeabile a ogni contributo. L'inchiesta Quello che i social non dicono - The cleaners di Hans Block e Mauritz Riesewick, domani sera alle 21 in Sala Bio al cinema Colosseo in versione originale sottotitolata, mostrerà che cosa accade quando si caricano video e foto su una qualunque pagina personale. Da Facebook a Google. Da Instagram ai moltissimi forum sui quali la comunità mondiale ormai si intrattiene abitualmente.

Ebbe, chi decide ciò che deve restare o cancella ciò che non va mostrato. Il film è una sconvolgente indagine giornalistica che ha sconvolto il Sundance film festival e ha scandagliato che cosa succede dietro le quinte del web in un viaggio tra la Silicon valley e i grattacieli delle Filippine. Dalle interviste ai guru del web ai comizi di Trump, dalle scrivanie colme di pc di ogni generazione alle strade dove pullulano e si moltiplicano le teste chine sugli smartphone. Insomma, chi sono i Cleaners, ovvero gli spazzini della Rete che guardano, giudicano, cancellano o salvano i contenuti che un po' tutti vi caricano. Qual è il confine o il limite fra la libertà dei media e una sorta di censura nascosta e occulta che sembra negare quella libertà incondizionata che il web sembra concedere alla comunità mondiale.

Un like o una foto talvolta possono condizionare vite. Quello che i social non dicono tende a mostrare l'altra faccia della comunicazione, quella che non vediamo mai ma che si attiva ogni volta che diamo l'ok per pubblicare qualcosa che ci ha colpito.

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