Ecco quanto dobbiamo pagare con la nuova tassa sulla casa

Ecco quanto dobbiamo pagare con la nuova tassa sulla casa

Accordo fatto. Maggioranza e opposizione in consiglio comunale, come suggerisce il sindaco nel suo intervento - «chissà che non sia stata la parola del Dalai Lama» - mettono fine alla guerra che li ha visti «venire quasi alle botte» - ha ricordato Pisapia - per concordare le riduzioni sull’Imu. Ieri è stato ratificato nel parlamentino l’accordo tra Pd, Sel, Idv, Sinistra per Pisapia, Lista Civica per Pisapia, Radicali, Pdl e «Milano al centro» per i tagli alle aliquote Imu sulla prima e sulla seconda casa, e per il mondo produttivo.
Tradotto in pratica: sulle prime case di lusso (categoria A1, A8, A9) verrà applicata un’aliquota dello 0,6% (si parte da una base dello 0,4%) mentre le case «degradate» che rispondono a criteri precisi come la mancanza di ascensore o di bagno (A4 e A5) pagheranno lo 0,36%. L’operazione tra case di lusso e case degradate è a impatto zero per il bilancio: l’aumento di 2 punti sulle case di lusso (2500 gli immobili classificati come A1, 88 gli A8 e 143 le A9) frutterà 2,5 milioni che permetterano l’agevolazione su quelle più modeste. Le altre abitazioni (prima casa) saranno soggette all’aliquota dello 0,4%.
Palazzo Marino ha deciso di applicare l’aliquota massima consentita per le seconde case, l’1,06% scontando di un punto percentuale chi le affitta regolarmente e di 3 punti chi affitta a canone calmierato (0,76%). «Con queste agevolazioni - spiega Carmela Rozza, capogruppo Pd - vogliamo dare un segnale forte: affittare casa regolarmente conviene. Il cerchio delle nuove politiche abitative si chiuderà con la modifica della legge nazionale sulla cedolare secca: da ridurre la base imponibile del reddito da canone calmierato». Centrosinistra e centrodestra hanno concordato anche una riduzione di 3 punti per gli immobili di proprietà o in locazione a start up, che pagheranno lo 0,76% e di due punti per gli immobili di onlus e associazioni no profit, che pagheranno lo 0,88%. Agevolazioni anche per il mondo produttivo, «già messo i ginocchio - ricorda il coordinatore cittadino PdL Giulio Gallera - dalle altre tasse comunali, come Cosap e Area C»: agli immobili commerciali (C1) verrà applicata l’aliquota dello 0,87%, per un risparmio complessivo per la categoria di 13 milioni di euro. Stesso trattamento per gli immobili sede di attività artigianali (C3) che pagheranno lo 0,87% risparmiando 2,5 milioni. «Come dice il Dalai Lama, si opera sull’oggi, e sull’oggi un passo lo abbiamo fatto per affrontare politicamente insieme i nodi» commenta Carlo Masseroli, capogruppo Pdl ma «questo non deve fare dimenticare alcune cose». A partire, ha ricordato, dalla necessità «della ridefinizione dei criteri di spesa. Spero che abbiate il coraggio di dire agli assessori che non è più il tempo di spendere come prima».

Questa mattina la giunta dovrà approvare le modifiche al bilancio, che è stato tagliato di 30 milioni per poter ridurre la pressione fiscale (-1,5 milioni sulle entrate della Tarsu e -28,5 dall’Imu). La delibera sbarcherà in consiglio domani per il voto, previsto entro il 30 giugno, come prevede l’accordo. Limite per poter accedere al bonus governativo per i comuni virtuosi di 30 milioni.

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