"Famiglie allargate per i profughi"

La coordinatrice di Sedicimedia: "Offerte di case e stage. E Moratti pensa ai bimbi"

"Famiglie allargate per i profughi"

Gli ultimi diciassette rifugiati, mamme e bimbi fuggiti dalle bombe in Ucraina, li ha accompagnati nelle nuove case ieri mattina alle 9. In un paio di settimane «siamo arrivati a circa 80, accolti grazie alla generosità sorprendente dei lombardi. Ci sono famiglie con 5 bimbi che uniscono i figli nelle stanze per lasciare libera una cameretta agli ospiti e c'è chi ha messo a disposizione alloggi o addirittura intere palazzine fuori Milano per un anno e si sta occupando anche del sostentamento. Diventeremo una famiglia allargata dicono». Marta Ferrari, coordinatrice di Sedicimedia e dell'associazione Iad Bambini Ancora (la presidente è Maria Bruni) continua a ricevere sos attraverso i social. «La maggior parte si trova ancora in Ucraina e cerca di uscire dal confine. Li accompagniamo attraverso una rete di associazioni internazionali». Racconta il caso di una famiglia di 5 persone con bimbo gravemente disabile. «Ho lanciato un appello e tramite onlus presenti al confine siamo riusciti a farli arrivare in Romania. Un ragazzo romeno li ha accompagnati fino a Trieste e da lì, tramite la comunità ucraina, un altro li ha portati in via Procaccini, davanti alla sede dell'associazione. Primo step: li portiamo alla Casa pediatrica del Fatebenefratelli per il tampone e una visita per capire le condizioni psico-fisiche, chi lo richiede viene vaccinato, poi li inseriamo in alloggi e nei percorsi di accompagnamento e supporto psicologico. Stiamo attivando corsi di italiano e ci sono ucraini da tempo in Italia che si sono offerti come interpreti per le famiglie milanesi che ospitano». Purtroppo, riferisce Ferrari, «ci sono bimbi con traumi via via più gravi, tremori, piaghe sotto piedi per i chilometri percorsi. Stiamo creando momenti di svago, domenica scorsa abbiamo accompagnato un gruppo di mamme e bimbi ad Aquaworld, li porteremo in altri parchi divertimento e lanceremo, come facciamo da 5 anni nelle zone terremotate, il progetto Sport 4 Restart, superamento dei traumi attraverso lo sport». Sta organizzando un convoglio per andare in Polonia, al confine ucraino, «per consegnare beni utili e portare a Milano bimbi disabili o con patologie pregresse». Ribadisce che «la macchina della solidarietà è fortissima, una famiglia si è subito attivata per un tirocinio a una 18enne che studiava architettura a Kiev». Giorni fa anche l'assessore regionale al Welfare Letizia Moratti ha ringraziato su Twitter Sedicimedia e Bambini Ancora per il supporto.

Marta Ferrari era sua assistente nell'Ufficio di Gabinetto quand'era sindaco e racconta che da allora «è sempre stata un punto di riferimento, applico i protocolli di accoglienza che ho appreso da lei e in questi giorni è sempre presente, con consigli sui vaccini, aiuti nelle procedure di accompagnamento. E in silenzio, come mamma e come donna, ha tantissime attenzioni. Un esempio? Ogni giorno chiede l'età dei bimbi in arrivo, se sono maschi o femmine, per far trovare sempre all'arrivo dei giochi adatti a loro».

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