Avrà luogo a Milano dal 28 aprile al 6 maggio Street Photo Milano, evento fotografico che unisce il capoluogo lombardo e Miami. Un festival internazionale, innovativo e interattivo interamente dedicato ai professionisti e agli appassionati di street photography. Abbiamo incontrato Cristiano Mauri, uno degli organizzatori dell'evento, per saperne di più.
Come nasce l'idea di un festival dedicato alla street photography e perché proprio a Milano?
La street photography sta vivendo un’età dell’oro. Festival e iniziative stanno nascendo in tutto il mondo, attraendo un pubblico sempre più ampio e meno specializzato. Ci sono ragioni precise: non abbiamo più barriere tecnologiche, scattare una foto è semplice e economico, tutti abbiamo una camera sempre con noi e la condivisione compulsiva stimola la curiosità e il desiderio di migliorarsi. Questa accessibilità ha portato la street photography a guadagnare grande popolarità e l’ha resa un vero fenomeno sociale. Per dare una misura del fenomeno, l’account instagram SPi (Street photography international) ha quasi mezzo milione di follower. Ma Milano non aveva un appuntamento dedicato alla street. Ci siamo resi conto che esisteva una domanda e abbiamo voluto creare la risposta. Così è nata l’idea di un evento nuovo, diverso dagli altri, che valorizzasse le potenzialità di Milano quale capitale e promuovesse un nuovo concetto basato sulla connessione internazionale. Con l’obiettivo di superare il limite della provincialità italiana e di portare a Milano un player autorevole, è stato definito il concept dell’evento continuo: un circuito di festival connessi che fanno capo a un festival di punta già affermato per offrire una piattaforma di dialogo più alta, accedendo a una classe superiore di contenuti e autori. Abbiamo individuato il partner ideale nel Miami Street Photography Festival, il primo e più rilevante evento del settore, incontrando l’interesse del suo stesso fondatore Juan Josè Reyes, assieme al quale abbiamo fondato il festival di Milano.
Esiste quindi un filo diretto tra il Miami Street Photography Festival e Street Photo Milano?
Street Photo Milano e Miami Street Photography Festival sono il primo evento internazionale congiunto, che si svolge in due continenti in due momenti dell’anno. La piattaforma ha due vantaggi: lo scambio di competenze e personalità tra i due eventi – il team di Miami verrà a Milano - e l’offerta della duplice esposizione, quello che più interessa ai fotografi. Sreet Photo Milano ospiterà l’esposizione dei finalisti dei concorsi promossi dal Miami e viceversa, oltre a attività esclusive nate a Miami. Con l’iniziativa milanese si è formato il progetto ‘MSPF International’: un circuito globale di festival dislocati in diverse parti del mondo collegati tra loro per alimentare questa piattaforma innovativa. Dopo Milano, sarà la volta del Brasile.
Quali sono le sfide di questo festival?
La prima e più ambiziosa è quella di uscire dal circuito locale e portare la street photography all’attenzione del grande pubblico con una proposta internazionale. Da qui la necessità di coinvolgere persone autorevoli e professionalmente affermate nel panorama della fotografia, a partire da una super giuria fino a fotografi celebri per i workshop e le letture di portfolio.
La seconda è creare un collegamento fra il mondo della fotografia professionale e quello della street photography. Quest’ultima ha uno spirito assolutamente democratico, e ha come pregio principale quello di poter essere praticata da chiunque. La mancanza di committenti rende però raro che progetti nati in strada vengano visionati e valutati da persone abituate a trattare fotografia a livello professionale. La volontà del Festival è quella di creare, durante i nove giorni di attività, situazioni di incontro e scambio tra questi due mondi.
Il festival vanta la presenza di numerosi protagonisti della street photography contemporanea. Può svelarci qualche nome?
Uno su tutti: Bruce Gilden, leggendario street photographer entrato nella gloriosa agenzia Magnum nel 1998. Oltre a lui, Alan Schaller, Rui Palha, Craig Semetko, Nick Turpin, fondatore del collettivo iN-PUBLiC. Tra i nomi nazionali abbiamo Alessandro Penso, vincitore del Word Press Photo 2014, Eolo Perfido, Ivo Saglietti, il reporter Marco Negri, Fulvio Bugani, Roberto Koch e Alessandra Mauro di Contrasto. Inoltre, una nutrita presenza femminile, con Clara Vannucci, Stephanie Gengotti, Julia Coddington dall’Australia e l’agente Daria Bonera che ha mosso i suoi primi passi proprio in Grazia Neri.
Il festival non consiste solo in incontri e letture portfolio, sono previste anche molte attività originali tra cui delle stimolanti photo walk, street battle, photo swap. Può dirci qualcosa di queste attività?
Ogni festival vive per coinvolgere e allargare la community. Per questo abbiamo creato un palinsesto ricco di attività di formazione e intrattenimento. Il coordinamento di queste attività è affidata ai membri di uno dei collettivi più freschi e originali: Eyegobananas, che fin dalla sua nascita ha cercato i suoi interlocutori anche all’estero per dare vita a un dialogo internazionale. Grazie a loro stati coinvolti i fotografi di Burn My Eye, un eccellente collettivo internazionale con il quale sarà possibile effettuare alcune tra le attività più divertenti. Ad esempio la street battle, una sfida tra due squadre guidate dai due collettivi, o il photo slam, le ‘olimpiadi della street photography’, una creazione di Miami aperta a tutti dove si commenta un rapido slideshow di immagini caricate da chiunque sui canali social. Oltre a intriganti photowalk notturni e il photo swap:il mercatino in cui ognuno può scambiare le stampe delle proprie foto.
Street Photo Milano si terrà nello Spazio Edit (ex spazio Grazia Neri) e nella Leica Galerie di Piazza Duomo, entrambi luoghi simbolo della fotografia a Milano. Cosa avete voluto comunicare attraverso la scelta di tali location?
Il festival non esisterebbe senza il supporto decisivo di Leica, che ha colto le potenzialità e sostenuto l’iniziativa fin dall’inizio, contribuendo non solo alle spese ma costruendo un dialogo vitale per la definizione dei contenuti e l’attivazione della rete di relazioni. Leica è stata coinvolta perché è il brand che più di ogni altro ha nelle sue radici una forte affinità con la fotografia umanistica, street e di reportage. Rappresenta la storia della street photography, dai tempi di Cartier-Bresson, e il brand aspirazionale per eccellenza. Leica è partner anche di Miami, rafforzando la solidità della piattaforma internazionale. L’incontro con la location Spazio Edit, ex sede di Grazia Neri, è stato altrettanto decisivo perché ci ha permesso di riportare la fotografia a vivere in uno dei luoghi cui è più legata. Una storia di successo pienamente italiana, un caso di imprenditoria femminile illuminata che ha dato visibilità a fotografi di tutto il mondo e linfa al nascente mondo della comunicazione. Il valore simbolico del luogo è altissimo per Milano, per la fotografia e per la comunicazione.
All'interno del festival c'è spazio anche per un concorso, Italy Photo Series. Può raccontarci qualcosa di come è strutturato?
Ogni festival ha il suo contest. Quello di Street Photo Milano è promosso dal Miami Street Photography Festival ed è dedicato alle serie fotografiche. Anziché una sola foto, ai partecipanti è richiesta una serie di 3-7 fotografie che devono essere realizzate in Italia: un elemento che aggiunge complessità, perché presuppone un ragionamento su più livelli, ma che allo stesso tempo offre la possibilità di essere giudicati su visione e capacità progettuale. Lo scopo finale è collegato alla ragion d’essere di MSPF International: comporre una libreria di qualità che documenti la vita quotidiana nei diversi Paesi attraverso il filtro della street. Le figure scelte come giudici sono Alessia Glaviano, senior photo editor per Vogue Italia, Alessandro Penso e Nick Turpin. L’indiscutibile professionalità dei giudici garantirà una selezione imparziale e contrassegnata da un punto di vista editoriale. Il premio per il vincitore del contest è prezioso e di altissima qualità: una Leica Q, oltre all’esposizione a Milano e Miami.
Street Photo Milano ha scelto come partner, oltre a Leica, Gli Occhi della Guerra, l'iniziativa di reportage de ilGiornale.it. Come nasce l'idea di questa partnership?
Esiste più di un punto di contatto tra la street e il reportage. Si dibatte se esista un vero confine tra i due mondi. Gli Occhi della Guerra è una storia affascinante che condivide con il festival lo stesso spirito indipendente, di coinvolgimento delle comunità e di pulsione a raccontare la verità delle cose. Siamo molto felici di questa partnership che dà valore al festival.
Il coinvolgimento degli Occhi in un intervento con Ivo Saglietti e in un vero reportage con un fotografo professionista come Marco Negri è la testimonianza di un legame forte che arricchisce i contenuti del festival e inietta una visione più alta, a beneficio di tutti i partecipanti.Scopri di più su www.streetphotomilano.org.
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