Fiera Milano ha chiuso il 2020 con una perdita di 34,2 milioni di euro, contro un utile di 34,3 milioni realizzato nel 2019 mentre i ricavi sono calati dai 279,7 milioni del 2019 a 73,6 milioni; l’Ebitda è stato di 10,4 milioni, contro i 106,1 milioni dell'anno precedente e l'Ebit è stato negativo per 34,3 milioni (nel 2019 era stato positivo per 59,6 milioni). Le cifre del Progetto di bilancio per l’esercizio 2020 approvato dal cda di Fiera Milano Spa presieduto dal presidente Carlo Bonomi fotograno quando sia stato pesante l’impatto dell’emergenza sanitaria Covid-19 sulla più importante fiera italiana con i risultati “condizionati dalla prolungata sospensione delle attività fieristiche e congressuali”, sottolinea la società che annuncia la nomina di Mario Franci a Chief revenue officer dal prossimo 6 aprile.
“Si chiude un anno nel quale l’operatività e, di conseguenza, i risultati economico-finanziari sono stati significativamente impattati dalla prolungata sospensione delle attività fieristiche e congressuali - commenta Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale -. Lo scorso mese di febbraio abbiamo presentato il Piano Strategico CONN.E.C.T. 2025 (Connections, Exhibitions, Community, Transformation) nel quale abbiamo definito le linee guida che ci accompagneranno nei prossimi anni per competere in un mercato di riferimento in rapida evoluzione e per confermare il ruolo di Fiera Milano quale player di riferimento del settore”.
“Sebbene gli sviluppi dell’emergenza epidemiologica e i tempi delle campagne vaccinali rendano incerto lo scenario di breve termine, con il nuovo piano abbiamo posto le basi per la ripartenza - aggiunge Palermo -. Inoltre, i finanziamenti recentemente ottenuti, per un importo complessivo pari a 82 milioni di euro, ci consentono di rafforzare la flessibilità finanziaria in attesa di tornare ad una situazione di piena operatività e di dare sostegno all’esecuzione del Piano Strategico”.
L’attività del Gruppo, che presenta connotazioni di stagionalità per la presenza di manifestazioni fieristiche a cadenza biennale e pluriennale registra ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 73,6 milioni di euro con una variazione negativa di 206,1 milioni di euro rispetto ai valori del 2019. “Il decremento dei ricavi è ascrivibile alle significative variazioni subite dal calendario fieristico e congressuale dovute alla già citata evoluzione epidemiologica che ha provocato la cancellazione di numerose manifestazioni e lo svolgimento in forma ridotta di quelle tenutesi nei mesi di settembre ed ottobre. Si segnala inoltre l’assenza delle manifestazioni biennali previste negli anni dispari”.
L’Ebitda si attesta a 10,4 milioni di euro, con una variazione negativa di 95,6 milioni di euro rispetto ai 106,1 milioni di euro del 2019 e rientra nell’intervallo di 8-12 milioni di euro comunicato al mercato nello scorso mese di dicembre. La contrazione è principalmente riconducibile all’andamento dei ricavi. Effetto è stato parzialmente compensato da importanti azioni di riduzione dei costi implementate a partire dal mese di marzo ed aventi per oggetto in particolare la gestione dei quartieri e il personale.
Nel corso del mese di dicembre, Fiera Milano e Fondazione Fiera Milano hanno concordato una temporanea riduzione dei canoni di locazione dei siti fieristici di Milano e Rho e del centro congressi “MiCo” per l’anno 2020 per un importo complessivo di 14 milioni di euro che è stato proporzionalmente allocato sui singoli contratti di locazione in essere tra Fondazione Fiera Milano, Fiera Milano e Fiera Milano Congressi. Si segnala che l’impatto positivo dell’Ifrs 16 è stato pari a 47,3 milioni di euro rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente (47,7 milioni di euro).
L’Ebit è negativo per 34,3 milioni di euro e mostra un decremento di 93,9 milioni di euro rispetto ai 59,6 milioni di euro del 2019. La variazione negativa riflette l’andamento dell’Ebitda. L’impatto positivo dell’Ifrs 16 è stato pari a 7,8 milioni di euro sostanzialmente invariato rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente.
Il risultato netto è negativo per 34,2 milioni di euro rispetto all’utile nettodi 34,3 milioni di euro del 2019 e riflette un effetto negativo di 3,7 milioni di euro dovuto all’applicazione del principio contabile Ifrs 16 rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente (4,6 milioni di euro).
Nel corso del 2020 si sono tenute 21 manifestazioni (52 nel 2019) nei Quartieri fieristici fieramilano fieramilanocity a cui si aggiungono 5 eventi congressuali con area espositiva (50 nel 2019). I metri quadrati netti espositivi sono stati pari a 350.855 rispetto a 1.534.400 del 2019, mentre il numero degli espositori è passato da 30.190 nel 2019 a 7.060.
All’estero si sono svolte 18 manifestazioni (28 nel 2019), per un totale di 287.375 metri quadrati netti espositivi (511.230 nel 2019) con 5.070 espositori (9.630 nel 2019).
I ricavi delle vendite e prestazioni, ante elisioni per scambi tra settori, ammontano a 76,9 milioni di euro rispetto a 290,3 milioni di euro del 2019. L’82,8% dei ricavi è stato realizzato dal settore Attività Fieristiche Italia, l’1,5% dal settore Attività Fieristiche Estero, l’8,3% dal settore Media e il rimanente 7,4% dal settore Congressi.
In particolare Attività Fieristiche Italia registra ricavi per 63,6 milioni di euro rispetto a 235,3 milioni nel 2019. Scostamento dovuto principalmente all’annullamento di importanti manifestazioni, tra le quali le annuali Salone del Mobile, Mido, Eicma e la biennale “anno pari” Mostra Convegno Expocomfort e allo svolgimento di alcune manifestazioni in forma ridotta come la direttamente organizzata HOMI Fashion&Jewels, l’ospitata Micam autunno e Bimu. Nel 2020 inoltre sono state assenti le manifestazioni biennali “anno dispari” Host, Made Expo, Tuttofood e Transpotec Logitec.
Il settore Attività Fieristiche Estero registra Ricavi per 1,2 milioni di euro rispetto a 4,3 milioni di euro nel 2019, per effetto della sospensione delle attività fieristiche a causa dalla pandemia e al posticipo nel 2021 della manifestazione Exposec in Brasile.
Il settore Media registra ricavi per 6,4 milioni di euro (11,1 milioni di euro nel 2019), contrazione riconducibile principalmente all’evoluzione epidemiologica che ha influito sui ricavi da affissioni e da servizi digitali a causa del minor contributo delle manifestazioni svolte e di quelle annullate. Si registra inoltre il minor fatturato derivante dalle testate editoriali e dagli eventi della divisione Business International.
Il settore Congressi registra Ricavi per 5,7 milioni di euro rispetto a 39,7 milioni nel 2019. In decremento è imputabile alla modifica del calendario degli eventi congressuali a partire dal marzo 2020. Si segnala, in particolare, il riposizionamento di importanti eventi nel 2021 e negli anni successivi tra cui ICTAM, ENIT, Emerson, World Routes ed ERA EDTA.
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2020, ante effetti Ifrs 16, presenta un indebitamento finanziario netto di 23,9 milioni di euro rispetto ad una disponibilità finanziaria netta pari 68,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019, peggioramento da imputare principalmente alla limitata operatività determinata dall’evoluzione pandemica. L’indebitamento finanziario netto comprensivo della lease liability Ifrs 16 ammonta a 473,4 milioni di euro (405,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
L’estrema incertezza dell’evoluzione epidemiologica rende complesso e fortemente aleatorio prevedere l’evoluzione delle attività attività previste per il 2021 e di valutare ”le tempistiche di ritorno all’operatività fieristica e congressuale, ad oggi stimata a maggio-giugno del corrente anno, in quanto i provvedimenti governativi che condizionano la riapertura delle strutture espositive sono influenzati dall’andamento della pandemia”, si sottolinea ancora, tanto che nel nuovo piano strategico vengono delineati due possibili scenari.
Nel caso di una ripartenza delle manifestazioni in presenza nel secondo trimestre 2021 si prevede un fatturato annuo nell’ordine di 180-200 milioni di euro (stimando una capacità espositiva netta di circa 1 milione di metri quadrati), un Ebitda in un range di 40 e 50 milioni di euro e una posizione finanziaria netta ante effetti Ifrs 16 compresa fra 5 e -5 milioni di euro.
Nel caso l’emergenza sanitaria non dovesse terminare nel breve periodo, compromettendo quindi la possibilità di confermare gli eventi programmati nei mesi di maggio e giugno, la ripresa delle attività avverrebbe a partire dal mese di settembre, il fatturato atteso sarebbe compreso fra 160 e 180 milioni, l’Ebitda sarebbe compreso in un range di 35-45 milioni di euro mentre la posizione finanziaria netta (indebitamento) ante effetti Ifrs 16 sarebbe compresa fra 0 e 10 milioni di euro.
Entrambi gli scenari “non includono, prudenzialmente, gli effetti di una nuova revisione dei contratti di locazione in essere con la Fondazione Fiera Milano e solo in misura marginale eventuali contributi governativi in regime di de minimis”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.