Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione e consigliere comunale. Dopo il no Gabriele Albertini ha riaperto uno «spiraglio» sulla candidatura a sindaco del centrodestra. É il nome giusto?
«Sarà una campagna elettorale completamente diversa, molto limitata nella possibilità di organizzare incontri con i cittadini e breve. In una fase così storica dal punto di vista economico e sanitario credo che i milanesi cerchino persone molto concrete e di grande affidabilità più che novità, e Albertini rappresenta una certezza».
Ha ripetuto che serve l'accordo di tutti i partiti della coalizione.
«I leader nazionali devono mettere da parte le questioni romane, se vogliamo avviare la rinascita della città abbiamo bisogno di schierare la squadra più forte e competitiva, e l'ex sindaco è una garanzia. Se ci sarà una forte richiesta da parte della coalizione non credo che dirà di no».
Nella rosa c'è anche l'ex ministro Maurizio Lupi.
«Tutti i nomi citati hanno una professionalità, una storia e un curriculum importante. Albertini in questo momento risponde meglio di chiunque ai requisiti. Ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore dei milanesi, nei 10 da sindaco ha trasformato la città con uno sviluppo urbanistico che l'ha portata essere metropoli internazionale, è una persona che sa sognare, ha visione, ma non trascura le piccole cose, come la cura del verde e delle strade. E le sue politiche ambientali sarebbero davvero legate allo sviluppo sostenibile e non alla retorica green di Beppe Sala, campione dei grandi slogan».
Ce l'ha ancora con le ciclabili?
«Ha buttato milioni in piste caotiche e in altre iniziative inutili per lo smog, tant'è che i livelli di pm10 sono rimasti alti. E ora dopo aveer riattivato Area C in piena emergenza il Comune prepara già il terreno per reintrodurre sosta a pagamento e Area B, pensano solo a fare cassa».
Un giudizio sul suo mandato?
«Mi aspettavo un po' di più onestamente dall'ex manager, sulle grandi questioni non ha saputo decidere, ha buttato avanti la palla, basti pensare al tema del nuovo stadio, non si è assunto la responsabilità di una scelta che lasciasse il segno. Ora dovremo ripartire con progetti di rilancio per le imprese del turismo e della cultura fortemente penalizzate dalla pandemia e con una politica di graduale abbassamento delle tasse che sono cresciute del 100% nei 10 anni di governo Pisapia e Sala».
La Lombardia sta guidando le classifiche dei vaccini, soddisfatto?
«É un riscatto, oggi la Regione sta dimostrando la sua grande efficienza, abbiamo superato i 4,3 milioni di vaccini totali e la categoria fragile degli over 80 è coperta al 95%, numeri che confermano l'eccellenza lombarda. C'è stato un cambio di passo e il merito va soprattutto all'assessore al Welfare Letizia Moratti che in questi tre mesi ha dato un impulso gestionale straordinario, vediamo i risultati e riceviamo ogni giorno decine di segnalazioni di cittadini soddisfatti, sono stati vaccinati in maniera rapida e assistiti con grande gentilezza».
Per un anno la Regione è stata sotto attacco, ve lo aspettavate?
«Siamo stati un laboratorio per tutto l'occidente, nessuno prima aveva dovuto fare i conti con il Covid. Non mi è piaciuto l'atteggiamento di Pd e 5 Stelle, per mesi hanno provato a speculare su una tragedia, continuando a insultare e infangare ma credo che abbiano ottenuto un effetto opposto, hanno risvegliato l'orgoglio lombardo nei cittadini. E sono soddisfatti dell'ottima riuscita della campagna vaccinale. Io lo sono anche per il governatore Attilio Fontana che è stato troppo e ingiustamente attaccato in questi mesi».
La scelta di sostituire l'ex assessore Gallera con la Moratti col senno di poi è stata necessaria?
«Giulio ha sicuramente fatto il massimo, si è impegnato moltissimo, è una risorsa importante e il partito lo ha proposto per la presidenza della commissione Bilancio, la più importante. Di fronte a una sfida così epocale in quel momento serviva un'esperienza manageriale di altissimo livello come quella di Moratti, è cambiata la musica. E diciamo che è migliorato anche il rapporto con Roma, c'è grande collaborazione tra la Regione e il premier Draghi, la Lombardia era fortemente penalizzata dal governo Conte».
La liste di Fi per le Comunali sono a buon punto?
«La coordinatrice cittadina Cristina Rossello sta ricevendo
tantissime richieste da parte di persone anche molto giovani, stiamo selezionando per i Municipi e il Consiglio le persone più rappresentative, senza cadere nella retorica delle quote rosa. Ci vogliono uomini e donne brave».
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