Da Gallera a Maullu e Maran, chi prenota un posto a Roma

Ma in Regione si temono le "migrazioni" al contrario. E il voto anticipato potrebbe sciogliere il nodo Moratti

Da Gallera a Maullu e Maran, chi prenota un posto a Roma


La prima urgenza (bipartisan) è cancellare o riprogrammare voli e alberghi già prenotati per le ferie. Il voto anticipato al 24 settembre ha fatto saltare i programmi, c'è da raccogliere firme, organizzare una campagna elettorale flash. Mugugni a parte, sbucano intanto i primi nomi di chi punta a traslocare dai palazzi milanesi e lombardi a quelli romani, anche se col taglio del numero dei parlamentari la coperta si è ristretta e la maggior parte degli uscenti non ha intenzione di mollare il posto in lista. Semmai, nei corridoi della Regione circola più di un malumore perchè l'election day in primavera avrebbe tenuto le due corse tendenzialmente separate e invece ora i «trombati» a Roma potrebbero essere paracadutati in Lombardia, nelle liste per il Consiglio o in giunta in caso di vittoria. Sempre che rimanga questo il quadro. Dopo il leader della Lega Matteo Salvini (che ieri si è riunito in videoconferenza con i governatori leghisti) ieri anche il presidente Attilio Fontana ha nuovamente smentito l'ipotesi di sue possibili dimissioni anticipate per andare alle urne insieme alle Politiche: «Sono assolutamente fake news e credo non si debbano fare scherzi su queste cose». Qualcuno ancora non è convinto, lascia aperta l'ipotesi che le dimissioni arrivino dal Consiglio invece che dal presidente, ma sembra fantapolitica. Intanto c'è da capire se il voto a Roma aiuterà a risolvere il «nodo Letizia Moratti», la vice che scalpita per correre da numero uno al posto di Attilio Fontana per il centrodestra (o contro, come candidata centrista?). Avrebbe già rifiutato nelle settimane scorse, quando il voto delle Politiche però era previsto in primavera, la promessa di un posto da ministro. Visto che si stringono i tempi e la proposta tra un paio di mesi sarà meno aleatoria, Salvini potrebbe rimetterla sul tavolo, o prospettarle la presidenza del Senato. Anche se ci sono malumori nel centrodestra per le continue dichiarazioni in dissonanza con Fontana. Ieri hanno presieduto insieme l'incontro con i capigruppo di maggioranza sul taglio delle liste d'attesa negli ospedali e lunedì avrebbero dovuto incontrare fianco a fianco la stampa con Guido Bertolaso sulla situazione della campagna vaccinale ma «a causa di impegni sopraggiunti e inderogabili» la conferenza è stata annunciata e sconvocata dopo poche ore. I prossimi giorni saranno decisivi per chiarire i rapporti. Per la Regione si dovrà votare prima del 3 marzo ed è certamente più in salita la corsa del Pd che non ha ancora un candidato (Carlo Cottarelli non scalda, rispunta l'ipotesi del ministro Lorenzo Guerini) e lavorava per un campo largo con i 5 Stelle.

Via al toto-candidature. In Forza Italia aveva ricevuto garanzie di una candidatura alla Camera l'ex assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che aveva dovuto cedere la poltrona proprio alla Moratti. Come esponente dell'ala liberale (che sperava nella conferma del premier Draghi ed è in ebollizione) potrebbe essere un nome utile per recuperare i voti dell'elettorato che teme uno spostamento troppo a destra di Fi. Al Pirellone non si prevedono grossi «terremoti» a catena dopo l'uscita di Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, almeno fino al 25 settembre dovrebbe prevalere la linea attendista, anche se l'assessore regionale Alessandro Mattinzoli, coordinatore Fi a Brescia e vicino al ministro, ha convocato per oggi una riunione del direttivo nella provincia della Gelmini. E sempre sul toto-candidature, tra le new entry c'è chi immagina un posto per l'ex sindaco di Monza Dario Allevi. Da Palazzo Marino si fa il nome del consigliere Marco Bestetti che è anche presidente dei Giovani di Fi.

Anche in casa Lega, più che viaggi dalla Lombardia a Roma si temono migrazioni al contrario. I deputati e senatori in carica dovrebbero essere tutti riconfermati quindi i collegi milanesi sono già affollati (da Igor Iezzi a Alessandro Morelli, Maria Cristina Cantù, Federica Zanella, Laura Ravetto, Armando Siri, Claudio Borghi, Giulio Centemero e in provincia Luca Toccalini, Jari Colla, Fabrizio Cecchetti, Fabio Boniardi, Massimo Garavaglia). Potrebbe aprirsi uno spazio per l'assessore regionale Guido Guidesi o Pietro Foroni a Brescia e per l'assessore (ed ex ministro) Alessandra Locatelli a Como.

Fratelli d'Italia ha registrato vari passaggi da altri partiti negli ultimi due anni. Poste le conferme dei parlamentari in carica (da Marco Osnato a Paola Frassinetti) tra le new entry sarà premiato chi ha aderito al progetto in «tempi non sospetti», quando le percentuali nei sondaggi erano più incerte, e ha costruito una rete di rapporti territoriali. Possono prenotare un biglietto per Roma il commissario milanese Stefano Maullu o il provinciale Sandro Sisler che hanno gestito il partito con la coordinatrice regionale Daniela Santanchè. Potrebbe correre il coordinatore a Lodi Fabio Raimondo. Dal Comune di Milano scalpitano per una promozione i consiglieri Andrea Mascaretti e Enrico Marcora. Dovrebbe trovare un posto sicuro in lista anche Cristina Beretta Cattaneo, saggista e psicoterapeuta, assistente del sociologo Francesco Alberoni.

La prossima settimana la riunione degli organi dirigenziali a Roma per chiudere in tempi stretti le liste che vanno depositate entro il 14 agosto. Nel Pd in pole per il «salto» a nazionale ci sono l'assessore comunale Pierfrancesco Maran e il consigliere regionale Fabio Pizzul.

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