C'è il nonno, ingegnere in pensione, che si esibisce nel tip tap (esemplare). Il magistrato con camicia sbottonata e pantalone anni '70 che interpreta John Travolta e balla e canta sulle note della «Febbre del sabato sera» (imperdibile). Eppoi avvocati di studi importanti di Milano, medici, imprenditori, rigorosi uomini della finanza e grintose manager della moda, che si trasformano in attori, cantanti e ballerini per passione e beneficenza. Sono circa 50. Chi li ha visti sul palcoscenico, sostiene che sembrino dei professionisti veri. E professionisti lo sono. Ma in tutt'altro. Quello che li accomuna sono due cose: la passione per il musical e l'essere genitori del Collegio san Carlo. Da quattro anni si ritrovano due sere a settimana a scuola, la sera dopo il lavoro, per provare i passi. Ripassare le note. Ripetere e ripetere i testi. E mettere in scena alla fine già tre spettacoli. Tutto il ricavato va in beneficenza. A don Mazzi, alla Caritas, al Beccaria, alla casa pediatrica del Fatebenefratelli... i progetti sono stati tanti e i soldi raccolti circa 30mila euro. Non è un caso se la compagnia di genitori-spettacolari si chiama «Noi per...» con i tre puntini di sospensione. Per non togliere neanche un euro dalla vendita dei biglietti all'inizio dell'anno si tassano. Circa 200/250 euro a testa per coprire i costi vivi della produzione. L'ultimo spettacolo cambia palcoscenico. Oggi la compagnia «Noi per...» andrà in scena al Teatro della Luna, una serata per celebrare i 40 anni del Caf e l'intero ricavato sarà devoluto alla onlus che si occupa di ragazzi adolescenti allontanati dalla famiglia d'origine. Lo spettacolo «Teatro Carloni» è stato scritto «a tre cuori e sei mani» da tre genitori del San Carlo: Lidia Labianca (che si occupa anche della regia), Antonella Bonomi (che ha un passato importante di imprenditrice nella new economy) e Antonio Tazartes (protagonista del mondo della finanza). «Il nostro obiettivo è portare a teatro un migliaio di spettatori. E siamo già a buon punto», commenta con una certa (meritata) soddisfazione Lidia Labianca. E dire che tutto è cominciato un po' così, come nascono le cose a scuola. Ci si incontra, si parla, da una chiacchiera nasce un caffè e da lì chi l'avrebbe mai detto che sarebbe cresciuta addirittura una compagnia?
Il musical al San Carlo c'è sempre stato. Merito del prof di musica Alberto Meloni che ogni anno mette su con i ragazzi veri e propri spettacoli. «Per i genitori non c'è niente di simile?» ha chiesto Lidia Labianca, mamma di 4 figli quando è arrivata a scuola qualche anno fa incantata dalla messa in scena. Alle spalle lei aveva una certa esperienza tra cinema e teatro e non ha fatto troppa fatica a convincere don Aldo, allora rettore. Una mail a tutti i genitori e a tutti gli insegnanti e i primi provini davanti allo sguardo severo del prof di musica. È stato l'inizio. Poi non si sono più fermati. «Il primo musical è stato 3 padri per 1 figlia, libera interpretazione sulle musiche di Mamma Mia. Poi abbiamo cominciato a scrivere i testi», racconta la mamma-regista. Ed ecco «Reality '80», poi «Teatro Carloni». In scena tutti genitori, un insegnante e un ex allievo, ora all'università che ha sempre recitato nel musical da scolaro e ora tornato alla base. Niente però è lasciato al caso. «Proviamo tantissimo - racconta ancora Lidia Labianca - e la produzione poi è affidata a professionisti del mestiere.
Come la coreografa, tanto per fare un esempio che fa parte dell'organico della Scala o il vocal coach che fa proprio questo di mestiere». Per stasera sono già sold out le «donazioni» da 80 euro che prevedono anche risotto e bollicine. Restano quelle da 20, 30 e 50 euro.
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