Simonpaolo Buongiardino, presidente di Assomobilità (Confcommercio Milano). Il candidato del centrodestra Luca Bernardo ha promesso di cancellare Area B e ridurre l'orario di Area C, cosa ne pensa?
«Abbiamo una città che il presidente di Confcommercio Sangalli definisce a tripla a, attrattiva, accogliente, aperta. Milano non ha bisogno di tutto ciò che costituisce una barriera e una chiusura agli occhi dei visitatori».
É un sì all'abolizione di Area B?
«Sono favorevole alla cancellazione di Area B. Bisogna affrontare il tema del congestionamento del traffico senza danneggiare, o il meno possibile, le attività che sono la forza di Milano, il sistema del commercio e del turismo, i pubblici esercizi, la moda».
E una limitazione oraria di Area C potrebbe essere un inizio?
«Ci siamo un po' abituati alla ztl, è difficile tornare indietro, ma una revisione ci vede favorevoli, ci siamo sempre battuti per la limitazione oraria. Ma si potrebbero privilegiare anche rispetto alla tariffa le auto Euro 6, potrebbe essere un segnale. Già le auto ibride ed elettriche non pagano il ticket. Le risultanze tecniche dicono che i motori di ultima generazione a benzina e diesel quasi non producono particolato, tant'è che i recenti sostegni del governo sono stati adottati anche per gli Euro 6, un segnale di discontinuità importante rispetto al governo a trazione Conte».
É stato tra i primi a criticare la pista tracciata con la vernice in corso Venezia un anno fa, poi ne sono arrivate tante altre innescando polemica. É sempre critico?
«Ci sono numerose realtà in cui la viabilità è stata stravolta per rincorrere io penso un'utopia, queste situazioni vanno corrette e risolte. Generano ingorghi, aumenta lo smog e anche l'inquinamento acustico. Ci sono piste assurde che iniziano e finiscono dopo 500 metri. Sembra quasi che si sia voluto aggiungere metri o chilometri ad un contatore delle ciclabili per far contento qualcuno. Quella in via Verdi, accanto alla Scala, grida vendetta. Vanno fatte con buonsenso».
I commercianti hanno contestato al sindaco Sala di non aver consultato prima la categoria.
«Con usare buonsenso intendo anche questo, se governi la città devi ascoltare i cittadini».
Avanzerete proposte sulla mobilità ai candidati?
«Stiamo costruendo un documento di visione che porteremo all'attenzione dei candidati sindaci, proposte di tutte le associazioni di Confcommercio. Una cosa che contesto alla giunta Sala è la ricerca della lentezza. Milano è una città veloce, deve la sua fortuna a questo, si dice che altrove si parla e quisi fanno le cose, non si può stravolgere una caratteristica ambrosiana. Invece il leit motiv della città lenta viene usato spesso dalla giunta ma non vuol dire venire incontro alle esigenze dei cittadini, sembra uno slogan utile a giustificare certe scelte sbagliate».
Vede segnali di ripresa?
«C'è una grande voglia di ripresa anche se i danni sono stati pesanti e parecchie aziende hanno chiuso, basta vedere i cartelli affittasi anche in cui in cui fino a 2 o
3 anni fa non c'era modo di arrivare. In giro per la città finalmente si sente parlare straniero, ci sono segnali positivi dal turismo giovane. Ora spero che capitalizzeremo al massimo l'occasione del Salone del Mobile».
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