«Grave lo sfratto alla Italia-Russia»

Manca una sede. Maullu (Fi): «Il Comune danneggia Milano»

L'associazione Italia-Russia da ieri non ha più una sede: «Andiamo avanti di ora in ora» spiega preoccupata Annalisa Seoni, direttrice dell'istituzione che dal 1946 opera a Milano con un'attività di natura culturale ma non solo. L'associazione organizza corsi di formazione e servizi orientati anche a marketing e affari. La prossima iniziativa per esempio è un «career day» per la Apple, che cerca giovani che parlino il russo. Ma c'è anche chi chiede informazioni sui visti. La associazione ha avuto sede finora in via Cadore, dove - in base al contratto sottoscritto col Comune - ha ristrutturato a sue spese (80mila euro) spazi prima inutilizzabili. Adesso la sede tornerà alla scuola. L'associazione non vuole aprire un conflitto con le esigenze didattiche, ma resta l'esigenza di una sede: «Non sappiamo dove andare - spiega Seoni - anche perché qui c'è un patrimonio vincolato. Stiamo facendo un ulteriore tentativo col Comune per congelare questo esito, ma fino ad ora non abbiamo trovato una soluzione». Le ristrutturazioni sono state pagate con mutuo: si pensava che via Cadore sarebbe stata una sistemazione di lungo periodo. Essendo «no profit», l'associazione non ha risorse per rivolgersi al mercato. «Non possiamo permetterci affitti commerciali, ci aspettiamo che il Comune possa proporci uno spazio adeguato come fa per altre associazioni» aggiunge Seoni. C'è chi si sta interessando al caso.

«Quello che sta succedendo è gravissimo - commenta l'eurodeputato di Fi Stefano Maullu, membro della delegazione Ue-Russia - l'atteggiamento del Comune è offensivo e cieco rispetto ad una realtà che permette a una capitale europea come Milano di poter contare su un osservatorio di altissimo valore su tutto l'universo culturale legato alla Russia». «L'associazione ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante per chi ha esigenze lavorative e imprenditoriali, con attività di consulenza e di accompagnamento che con lo sfratto verrebbero meno».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica