"Era una bestia, ma io resto qui". Così l'80enne è stato aggredito dai rom

Botte su botte al volto e al corpo: l'anziano aggredito dal sinti abusivo nelle case Aler è sicuro di voler continuare ad abitare nel suo appartamento

"Era una bestia, ma io resto qui". Così l'80enne è stato aggredito dai rom

Un anziano signore di quasi 80 anni è stato brutalmente aggredito da alcuni abusivi sinti nelle cosiddette "case bianche" Aler di via Salomone a Milano. Alcuni degli alloggi popolari di questo complesso sono da tempo in mano a occupanti irregolari, che si sono allacciati abusivamente all'impianto elettrico del palazzo. Qualcuno degli inquilini, stanco di questa situazione e di subire angherie da parte del gruppo sonti, ha chiesto l'intervento dell'Aler e a pagarne le conseguenze è stato il signor Raimondo, da sempre inquilino di quei palazzi. Una vita da autotrasportatore, la sera di giovedì è stato vittima della spedizione punitiva mentre cenava. Ma, nonostante tutto, ha detto di non avere paura.

"Io resto qui, non me ne vado: ci sono dalla costruzione di queste case e non ho paura. Sono già rientrato e non ho alcuna intenzione di andarmene", dice a il Giorno. L'aggressione poteva avere un epilogo ben più grave se il signor Raimondo non avesse avuto la prontezza di riflesso di reagire ma ciò non toglie che le botte prese al volto, che gli hanno causato anche una lesione al timpano, gli abbiano causato danni in corso di valutazione e una prognosi di 21 giorni. "Quell’uomo ha agito da bestia: senza parlare, senza ragionare. Non ci si comporta così", ha dichiarato il signor Raimondo che, nonostante la sua forza, è ancora scosso da quanto accaduto.

Quel giorno, dopo un primo intervento in mattinata dei tecnici Unareti, che hanno sconnesso l'allaccio abusivo alla rete elettrica, qualcuno nel palazzo avrebbe tentato un nuovo collegamento, scatenando un principio di incendio. A quel punto, sono state chiamate le forze dell'ordine, che si sono presentate nello stabile di via Salomone. "Forse hanno visto le forze dell’ordine in strada e hanno pensato che sia stato io a chiamare, ma io non so perché fossero lì in quel momento", ha proseguito la vittima, cercando di capire cosa sia accaduto per scatenare una rabbia così forte in quelle persone tanto da organizzare una spedizione punitiva.

Il signor Raimondo ora dovrà cercare di dimenticare quanto prima questa terribile esperienza, anche se non sarà facile: "Non mi era mai capitato chiosa il settantottenne.

Purtroppo, siamo noi onesti a pagare il conto anche per chi non rispetta le regole". Ed è un sentimento diffuso in quegli spazi popolari, dove sempre pià spesso sono le persone per bene a subire l'oppressione degli irrregolari.

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