INVITO A TEATRO

Si estende anche alle piccole sale l'abbonamento per le stagioni milanesi. Una formula unica in Italia

Marta Calcagno Baldini

Bando ai personalismi, da quasi mezzo secolo la parola d'ordine tra le sale teatrali milanesi è sharing economy. Compie infatti 41 anni Invito a Teatro, la forma di abbonamento che include dai 4, agli 8 fino ai 10 spettacoli in 15 teatri della città e, da quest'anno, anche numerose compagnie autonome a Milano. È stata presentata in questi giorni la «Stagione nelle stagioni 2019-20», un esempio unico in Italia di collaborazione tra diverse sale a vantaggio dello spettatore: i 6.690 abbonamenti venduti per il periodo 2018/19 e i 5.592 per il 2017/18 dimostrano l'alto e sempre crescente interesse del pubblico per questa forma di legame non ad un teatro in particolare, ma che nasce per stimolare a girare per le varie sale e conoscere le diverse realtà di spettacolo meneghine. «Sono stupita io stessa della volontà di questi teatri di collaborare e avere un catalogo comune di spettacoli che consente agli spettatori di frequentare contemporaneamente 8-10 sale» dice Mimma Guastoni, presidente dell'Associazione Teatri per Milano (che organizza Invito a Teatro). Non è stata una vita facile per questa iniziativa: «Invito a teatro nasce nel 1978 grazie a Novella Sansoni, allora assessore alla Cultura della Provincia di Milano. È andato tutto bene fino all'abolizione delle Province. A quel punto però sono state le stesse sale a calvalcare l'iniziativa e a voler restare unite, e Invito a Teatro circa quattro anni fa è diventata un'associazione». Dal Piccolo Teatro, all'Elfo Puccini, fino al Triennale Milano Teatro, passando per l'Out Off e il Franco Parenti tutte le sale rilevanti di Milano hanno aderito. Senza dimenticare il Carcano, il Teatro Litta e Leonardo (MTM), il Teatro della Cooperativa, il Martinitt, il Menotti, il Filodrammatici e il Fontana: per un totale di 15 sale e sette compagnie autonome, novità di quest'anno. I 96 spettacoli che si possono scegliere nella convenzione, infatti, includono anche quelli di 11 compagnie come A.T.I.R o la Compagnia Corrado D'Elia, che non hanno al momento un teatro dove esibirsi e quindi vengono ospitate. Esistono 4 forme di abbonamento diverse: 8 spettacoli, 10, l'abbonamento Extra Urbano dedicato a chi viene da fuori città e quello per gli Under26, con costi che variano da un minimo di 34 euro ad un massimo di 100. In particolare l'abbonamento under26 offre anche ulteriori 4 ingressi gratuiti per invitare un amico, e grazie alla collaborazione con Abbonamento Musei si potrà anche acquistare l'Abbonamento Musei Young che dà diritto all'ingresso a più di 150 strutture museali in Lombardia e Val d'Aosta. La Sharing Economy dei teatri milanesi è fatta di biglietti riuniti in un solo abbonamento, ma anche di ospitalità di grandi sale per teatri più piccoli: alla base c'è sempre l'idea di incentivare lo spettatore ad essere curioso e girare. Ecco che il Teatro Elfo Puccini lo scorso 24 settembre ha ospitato Giulia Lazzarini, Enrico Intra e Alex Stangoni per Il suono e la parola, la prima produzione della stagione per LaBarca (piccola sala per massimo 100 persone in via Marco d'Oggiono 1), tra musiche di Intra e Stangoni e le poesie di Delio Tessa lette dalla Lazzarini, per una serata intensa e ricca di ritmo.

E il Teatro della Cooperativa sarà ospite

dell'Out Off, dell'Elfo Puccini e del Piccolo teatro Grassi. Fino agli spettacoli nei passanti ferroviari de Il Cielo sotto Milano, e la rassegna Tournee da bar, nei locali meneghini, che porta la firma del Teatro Carcano.

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