Nel cuore del quadrilatero della moda, nel palazzo di via Bigli 21 - a due passi dalla casa di Massimo Moratti, di Afef e Marco Tronchetti Provera, ma anche di George Garvin Brown III, Mr «Jack Daniel’s», tanto per citare i residenti più noti di questa centralissima strada milanese - ci sono due vetrinette sormontate da sobrie tendine rosse che nascondono una gioielleria dal nome goloso, «La caramella d’oro». Una dolcissima tentazione per due rapinatori visto che, come recita il sito della boutique, «la gioielleria è specializzata nella lavorazione di pietre preziose e semi preziose e nella compravendita di gioielli particolari e pezzi unici». Una tentazione rivelatasi però decisamente indigesta per la coppia di balordi Lorenzo Pappalardo e Giuseppe Grigoli, pregiudicati di origine siciliana rispettivamente di 61 e 58 anni. Che - forse male informati ma certamente anche un po’ sbadati e superficiali - ieri all’alba sono finiti dritti dritti tra le braccia della polizia per dividersi, se il colpo fosse andato in porto, un bottino di appena 50mila euro (poi ritrovato dagli agenti in un altro centralissimo cestino dell’immondizia). Il gioco non valeva certamente la candela, come si dice in casi come questi. Senza contare la fatica che i due hanno fatto per introdursi nel negozio di preziosi. I ladri, come hanno «fotografato» le numerose telecamere della zona, sono entrati poco dopo le 2 della notte tra sabato e domenica nel cortile palazzo, si sono introdotti nel retro di un panificio e, usando un pistone idraulico, hanno fatto un buco nel muro per poter finalmente accedere al negozio di preziosi quasi tre ore dopo. Una volta all’interno i due, secondo il racconto della polizia, non hanno forzato alcuna cassaforte e si sono limitati a fare razzia di quello che hanno trovato esposto ma, per qualche ragione ancora sconosciuta (fretta? sbadataggine?) al momento di andarsene hanno abbandonato a terra, passando nuovamente attraverso la panetteria, circa 50mila euro di gioielli. E, infine, sono scappati dallo stabile con un bottino all’incirca dello stesso valore. Che, considerando il prezzo dell’oro e delle pietre preziose al momento, anche dal punto di vista quantitativo doveva essere ben poca roba.
Una volta fuggiti con il malloppo, comunque, i due non brillano certamente per la loro scaltrezza: all’angolo tra via Manzoni e via Montenapoleone li nota, infatti, l’equipaggio della volante Duomo bis del commissariato Centro. Che non può non far caso a quei due tizi che, alle 5 del mattino, girano nel quadrilatero con un borsone a tracolla e i guanti.
I poliziotti fermano la volante, intimano l’alt ai due e catturano subito Grigoli che aveva cercato di scappare verso via Croce Rossa. Il più anziano, Pappalardo, ha uno scatto d’orgoglio e tenta la fuga. Corre veloce e riesce a raggiungere addirittura piazza San Babila e, quindi, piazzetta Umberto Giordano. Dove, con un salto di 4 metri e rivelando un certo spirito atletico, salta all’interno di un cantiere. Dove però verrà ritrovato poco dopo dai poliziotti che lo ammanettano.
I monili per il valore di 50mila euro, insieme a qualche arnese per lo scasso, vengono ritrovati poco dopo in un cestino della spazzatura all’angolo tra via Croce Rossa e via dei Giardini. Insomma: per Grigoli e Pappalardo magro colpo, magro bottino e magrissimo finale.
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