Milano è «in una situazione particolare», ma alla fine il Viminale non può garantire molto. Si risolve in un mezzo inciampo la giornata parlamentare della ministra degli Interni Luciana Lamorgese che prima è stata incalzata dalla leghista (milanese) Laura Ravetto nel corso di un'audizione mattutina nella commissione parlamentare di controllo su Schengen, e poi nel primo pomeriggio ha risposto alla Camera, nel «question time», alle domande di Fratelli d'Italia. E lo ha fatto con impegni considerati insufficienti anche dal deputato (milanese) Marco Osnato e dall'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato.
Si è parlato molto di Milano, ieri. Nel comitato Schengen, Lamorgese ha minimizzato il tema dei migranti irregolari, sottolineando in pratica che il problema non è nuovo in Italia. Qualche sforzo in più è arrivato sull'ordine pubblico, ma complessivamente la svolta auspicata in tema di sicurezza non si è vista, non c'è. Solo impegni, che non paiono in grado di ribaltare una condizione che si presenta critica, almeno a Milano. La ministra ha annunciato rinforzi apparsi insufficienti e ha solo confermato, per Milano, il contingente dei militari che altrove sono destinati a essere ridotti per effetto di un provvedimento statale. Militari che comunque, in questa città, non vengono impiegati come potrebbero.
In commissione Schengen è intervenuta Ravetto - che domattina alle 9 parteciperà con la Lega a un presidio su «Milano fuori controllo», in via Bocconi, zona di una delle recenti aggressioni.
Rispondendo, Lamorgese ha ricordato di aver partecipato a un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza di Milano, un mese fa e ha snocciolato le cifre sulle «integrazioni di personale» previste e in parte già avviate: 77 agenti di Polizia e altri di Carabinieri e Guardia di Finanza. Alla Camera ha poi precisato i numeri: 140 tra poliziotti e Carabinieri e 65 finanzieri.
«Teniamo conto - aveva precisato anche in commissione - che c'è un piano di rimodulazione dei militari su tutti i territori, i militari subiranno riduzioni in base a una legge dello scorso anno». Da luglio inizierà questa riduzione: si passerà da 7.400 a 6mila unità e verranno meno anche altri 753 soldati messi in campo per il Covid. «Milano non è stata toccata in questa diminuzione - ha spiegato - proprio perché in una situazione particolare».
Infine, nella risposta a FdI nel question time, la ministra ha spiegato l'innovazione di distretti, ma gli interroganti hanno giudicato complessivamente «burocratica» e insoddisfacente la risposta. «Non si è capito bene a quali contingenti facesse riferimento - commenta De Corato - Nella risposta si parla di 5.251 assunzioni in tutto, a partire dal 2018 per i successivi 8 anni. Numeri assolutamente insufficienti». «Le giustificazioni del ministro - commenta Osnato - sono le consuete labili frasi fatte tipiche di questo ministro.
A noi preoccupa che sia tuttora sostenuta politicamente dal Pd che poi a Milano si lamenta della scarsa azione di prefettura e questura» aggiunge il deputato che al Pd rimprovera soprattutto «troppa sottovalutazione e troppe contraddizioni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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