L'eros umoristico di Coco, il vignettista dei due mondi

La galleria Nuages ricorda l'illustratore siciliano che dagli anni '60 collaborò con periodici italiani e esteri

Marta Calcagno Baldini

Siciliano adottato da Milano Giuseppe Coco (1936-2012) è un disegnatore umoristico di un'ironia sottile e raffinata. La Galleria Nuages, in via del Lauro 10 (tel. 02-72004482, www.nuages.net), presenta fino al 17 marzo, per la prima volta al pubblico la mostra Coco per Playmen a cura di Francesco Botter, Chiara Gatti e Cristina Taverna: sono 40 disegni scelti tra i più belli realizzati dal'artista di Biancavilla (Catania) per la rivista Playmen, lo storico magazine softcore italiano, fondato nel 1967 che raggiunse la fama di Playboy (nella versione italiana) per il timbro ricercato delle sue immagini d'autore. A inchiostro e acquarello, tra belle ed eleganti donne spesso rappresentate in occasioni mondane dal sapore fantastico e irreale, i disegni risultano più una satira sull'universo maschile che un tentativo di conquistarlo con immagini erotiche: spesso, infatti, è solo la presenza della bellezza femminile a far nascere nell'uomo il desiderio, che Coco rappresenta con un'ironia amichevole e complice. Dallo stereotipo dell'anziano che non riesce a evitare di notare le forme sinuose di una giovane donna, ad immagini che suggeriscono, senza rivelarlo esplicitamente, l'autoerotismo femminile, fino a disegni in cui emerge comicamente la totale assenza d'interesse di una donna verso il genere maschile. Oltre alla collaborazione con Playmen il disegnatore catanese ha lavorato, negli anni, per periodici come Panorama, Amica, Famiglia Cristiana, L'Europeo, La Settimana enigmistica e altri. Fra le testate estere si ricorda, tra le varie, El Pais, Pardon, The Saturday Evening Post. Tra le sue creazioni non si possono non citare i personaggi Arturo, Esculapia, Piccolo Slim e l'inconfondibile Re dal «classico» naso appuntito, oltre a una serie di tavole ispirate alla metropolitana milanese. Dal 1981 la Galleria Nuages, aperta e gestita da Cristina Taverna, rivolge il proprio lavoro all'illustrazione, al disegno umoristico e al fumetto: la prima mostra fu di Folon, a cui seguirono Andrea Pazienza, Emanuele Luzzati, José Munoz e molti altri.

Nell'intento di restituire al disegno la dignità artistica paritaria alle altre arti, la Galleria ha iniziato anche un'attività editoriale pubblicando una serie di grandi classici della letteratura interpretati dalle immagini di importanti autori.

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