L'industria farmaceutica torna a Milano con CPhI Worldwide

Dal 9 all'11 novembre nel Polo espositivo di Fiera a Rho il maggiore appuntamento mondiale del settore. In Italia un network di eccellenza internazionale altamente innovativo che vale oltre 34 miliardi con un export in crescita del 74% tra il 2015 e il 2020. La Lombardia prima regione farmaceutica per presenza industriale

L'industria farmaceutica torna a Milano con CPhI Worldwide

Industria farmaceutica e chimico farmaceutica in Fiera Milano a Rho dal 9 all'11 novembre 2021, con CPhI Worldwide, il maggiore appuntamento mondiale che torna in città dopo l’edizione del 2007. Evento chiave per il settore e il suo indotto formano in Italia un network di eccellenza internazionale altamente innovativo che vale oltre 34 miliardi di euro con un export in crescita del 74% tra il 2015 e il 2020, rispetto al 48% della media Ue. Edizione numero trenta che riparte dopo lo stop imposto dalla pandemia che rimette in moto networking e new business, promuovendo la crescita del settore perché comprende sia i principi attivi che i prodotti finiti.

Appuntamento sottolineato anche dal fatto che la Lombardia è un'eccellenza dell'industria farmaceutica a livello europeo per capacità, competitività e apertura internazionale: prima regione in Italia per investimenti in ricerca e sviluppo - oltre 400 milioni di euro - e un valore di export manifatturiero di 8,2 miliardi, il 24% dell'intero settore.

“Abbiamo l'occasione di consolidare il nostro posizionamento in Europa come hub principale per le grandi manifestazioni internazionali - ha commentato Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, alla presentazione della manifestazione nella sede di Assolombarda -. I nostri spazi espositivi si confermano ancora una volta le sedi adatte ad ospitare eventi di tale portata oltre che a generare ricchezza per Milano e la Lombardia”. Le ricadute economiche sul territorio sono infatti pari a circa 8,3 miliardi di euro ogni anno e la spesa di ogni visitatore internazionale che arriva a Milano è di 346 euro per ogni giorno di permanenza. “Sono numeri importanti che dimostrano quanto il business fieristico e congressuale sia un asset fondamentale per la ripartenza dell'economia del Paese" ha sottolineato l’ad di Fiera Milano.

"Il ritorno in presenza di un evento di questa portata è fondamentale - ha osservato Orhan Caglayan, brand director di CPhI Worldwide -. Per la community Cdmo, le le aziende che sviluppano e producono farmaci per conto delle grandi multinazionali, la fornitura di vaccini, unita a una ripresa degli investimenti nella pipeline di sviluppo, indica che i prossimi 12 mesi saranno probabilmente i più redditizi in termini di incontro di nuovi clienti anche per i piccoli player. La chiave per sostenere la crescita del settore è ovviamente incontrare i partner strategici".

E la Lombardia e Milano, ha sottolineato Sergio Dompè, vicepresidente di Assolombarda con delega alle Life Sciences e chair della Task Force Health & Life Sciences del B20, “sono un hub riconosciuto per le Scienze della Vita perché qui si concentra il 35,4% delle imprese farmaceutiche italiane e più del 50% della sperimentazione clinica nazionale, con investimenti che triplicano il loro impatto grazie ai costi evitati per il Sistema Sanitario Nazionale". Per questo è importante “continuare a lavorare per stimolare la crescita della filiera e del settore farmaceutico lombardo. La strada da seguire è quella di una maggiore cooperazione tra pubblico e privato".

Milano-fiera-farmaceutica-presentazione

E' "significativo" ha detto Diana Bracco, componente del comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano, è significativo che "dopo la lunga pausa per la pandemia, Milano accolga in Fiera tutti i professionisti del settore per un evento internazionale che copre l'intera supply chain dell'industria farmaceutica e rappresenta il punto di riferimento più completo per il pharma globale".

Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia, ha evidenziato come la regione si conferma "un'eccellenza dell'industria farmaceutica a livello europeo, distinguendosi per la propria capacità competitività e apertura internazionale". Milano in particolare, osserva Letizia Moratti, è il cuore pulsante di questo settore. Un modello vincente composto da un network virtuoso, fatto di aziende, università e centri di ricerca, imprese di impiantistica e servizi avanzati, che va ancora più valorizzato e potenziato. Innovazione, ricerca e sostenibilità sono le caratteristiche di un comparto che rappresenta una forte leva di sviluppo per il nostro territorio e un asset strategico per l'intero Paese". Mantre per Paolo Russolo, presidente di Aschimfarma, l’associazione di settore di Federchimica che rappresenta i produttori di principi attivi e intermedi farmaceutici, “qualità e sicurezza nella produzione, attività di ricerca e innovazione superiore alla media manifatturiera, rispetto dell'ambiente sono sempre stati i criteri distintivi dei produttori italiani la cui presenza al CPhI Worldwide come espositori è sempre stata molto rilevante".

Si tratta di una "grande opportunità per l'Italia e la Lombardia, prima regione farmaceutica per presenza industriale, con oltre 100 aziende, 24.000 addetti diretti e oltre 28 mila nell'indotto - commenta Giorgio Bruno, presidente del Gruppo Cdmo-Specialisti della manifattura farmaceutica di Farmindustria, che aggiunge: "Con 34,3 miliardi di produzione totale, sia per principi attivi sia per prodotti finiti, nel 2020 il nostro Paese è tra i grandi poli farmaceutici Ue insieme a Francia e Germania, grazie a un export crescente che ne testimonia la qualità ed è al primo posto in Europa per produzione conto terzi con 2,3 miliardi - spiega ancora -. Comparto innovativo, flessibile, con 11.500 addetti in Italia, che investe sempre di più (il 17% del fatturato nel 2020, il doppio rispetto al 2015) anche nel digitale e nel green e ha nella filiera uno dei fattori strategici di sviluppo".

L'emergenza sanitaria, come ha fatto notare Andrea Costa, sottosegretario dal Ministero della Salute, ha evidenziato "quanto sia strategico il settore farmaceutico, che ha un ruolo di primo piano a livello nazionale e internazionale.

È quindi prioritario aumentare gli investimenti, soprattutto nell'ambito della ricerca, costituendo e valorizzando una rafforzata alleanza strategica tra le imprese private e le istituzioni pubbliche. Investire in ricerca significa migliorare la salute e l'aspettativa di vita dei cittadini, attrarre nuove risorse e talenti per lo sviluppo economico e sociale del Paese".

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