Una stupidissima lite tra amici, degenerata per l'abuso di alcol e finita in tragedia. Ha combattuto infatti più di due settimane contro la morte nel suo letto d'ospedale al San Raffaele Francesco Pedace, 44 anni, operaio di origini calabresi residente a Cambiago ma operaio al comune di Cassina dè Pecchi e molto conosciuto in zona. Purtroppo non ce l'ha fatta ed è morto l'altra notte. Venerdì 9 novembre, in serata, era stato ferito gravemente con 4 pugnalate (al collo, al capo e al torace) dall'amico del cuore Francesco Fortino - un pregiudicato 36enne originario come lui di Cariati (Cosenza) - davanti a un bar di via Piave a Pessano con Bornago, durante la festa di compleanno di uno dei titolare del locale. Quattro fendenti sferrati al culmine di un banalissimo diverbio (Fortino a tutt'oggi non ne ricorda nemmeno le ragioni, ndr) e di una solenne sbornia. Quindi Fortino era fuggito, mentre l'amico si accasciava a terra. A rintracciare e ad arrestare l'uomo che ora dovrà rispondere dell'accusa di omicidio, quella sera erano stati i carabinieri della compagnia di Vimercate, che avevano trovato Fortino 200 metri più in là, con il pugnale insanguinato nascosto sotto il giubbino.
È ricoverato in gravi condizioni al San Paolo anche Stefan K., un 39enne ucraino di quelli che guidano i pulmini carichi di masserizie e immigrati dell'Est avanti e indietro tra Romania, Ucraina e Italia. È stato operato d'urgenza dopo che, intorno alle 2 dell'altra notte, è stato soccorso in un appartamento di via Boccaccio a Trezzano sul Naviglio dov'è stato trovato sanguinante per aver ricevuto delle coltellate all'addome.
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