Si torna a parlare di Magenta (Milano), divenuta ormai teatro di polemiche in seguito alla decisione del Tar che ha obbligato il Comune a concedere uno spazio per pregare all'associazione islamica Moschea Abu Bakar.
Dopo l'assegnazione dell'area "Fiera" di via Crivelli, che dovrebbe ospitare la festività musulmana del Sacrificio il prossimo 14 agosto, la vicenda sembrava essersi finalmente risolta. Niente di più sbagliato. Il malcontento fra i cittadini e le polemiche fra i vari esponenti politici non hanno fatto che crescere, tanto che il caso è arrivato al Viminale ed il ministro Matteo Salvini ha deciso di effettuare dei controlli. Il timore infatti, anche se i membri della comunità islamica negano con forza le accuse, è che durante la celebrazione possano essere uccisi degli animali senza preventivo stordimento.
A pochi giorni della festività, tuttavia, sono gli stessi musulmani a riaccendere la polemica.
Il luogo assegnato loro, infatti, non sarebbe adeguato. L'area della Fiera non è un luogo adatto alla preghiera, spiegano i membri dell'associazione, nonostante gli operatori dell'Asm Magenta abbiano provveduto a falciare l'erba ed a ripulire il terreno. Durante la preghiera, i fedeli dovranno inginocchiarsi a terra sopra dei tappeti, ed il suolo potrebbe causare dei disagi.
Non solo. Il luogo sarebbe addirittura sprovvisto di vie di fuga secondarie nel caso si rendesse necessario evacuare la zona. Infine, l'area non garantirebbe posti auto sufficienti.
Si parla infatti di una celebrazione che richiamerà molte persone, almeno duecento, secondo alcune stime. Il rischio è che non ci siano parcheggi a sufficienza.
Ecco dunque che l'associazione islamica ha deciso di procedere con un secondo ricorso al Tar, di cui si sta occupando il legale che assiste il gruppo
religioso, ossia l'avvocato Luca Bauccio. La richiesta, naturalmente, è quella di farsi assegnare un'altra area più gradita ed idonea ad ospitare i fedeli durante i festeggiamenti.La diatriba giudiziara, dunque, prosegue.
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