"Rinchiudete le famiglie in casa ma poi tollerate episodi così?"

Milano zona rossa? Non ovunque. Al Corvetto è il far west. Le foto pubblicate sui social e la denuncia della Lega

"Rinchiudete le famiglie in casa ma poi tollerate episodi così?"

A Milano, il lockdown non vale per tutti. A denunciarlo è il presidente del Mucipio 4, Paolo Guido Bassi, che ha condiviso su Facebook una serie di fotografie, documentando la presenza di gruppi di persone in piazza Angilberto II, in zona Corvetto. Nonostante i divieti imposti dall'ultimo Dpcm che, per le città comprese nelle zone rosse (come Milano) prevede la possibilità di uscire di casa solamente per motivi di lavoro, salute o necessità, non tutti sembrano aver ben chiare le restrizioni.

Nelle foto condivise da Bassi, infatti, si vedono chiaramente persone raccolte in gruppo, alcune con la mascherina abbassata, mentre altre giocano a ping pong o si intrattengono sulle panchine: tutti comportamenti vietati dalle ultime direttive. "Dalle foto, scattate dopo le 18 di ieri da un residente - spiega il presidente del Municipio 4 -è facile individuare alcuni comportamenti dei presenti: assembramento, mancato rispetto delle distanze, mascherine abbassate, consumo di alcolici su pubblica via". Immagini che lasciano turbati e disorientati i cittadini che, nei commenti sotto al post, si chiedono se non si possano fare più controlli o denunciare la situazione alla questura. Stupiti anche i toni di Bassi "Mi chiedo - afferma - che senso ha blindare un milione e rotti di milanesi e prendersela con le famiglie che fanno una passeggiatina al parco alla domenica, se poi si tollerano episodi di questo tipo?".

E la situazione non sarebbe nemmeno un caso isolato a Milano, perché a detta del presidente del Municipio 4 sarebbero diverse le segnalazioni arrivate: "Non si tratta di casi isolati, ma si situazioni tollerate". E denuncia: "Due pesi e due misure, che generano solo sconforto e sfiducia nella gente", perché sembra che a Milano il lockdown non valga proprio per tutti. Le misure di restrizione stanno avendo un effetto pesante sull'economia e i negozi si vedono costretti a chiudere o a licenziare personale e, si chiede Bassi, "chi racconta al barista per bene che rispetta le regole, che basta fare trecento metri dalla metro e si può comprare la birra e berla con gli amici di sera comodamente seduti su una panchina?".

La piazza, ricorda il presidente municipale, "è una delle creature ideologiche della giunta di centrosinistra. Una piazza inventata di sana pianta dove prima c'era un incrocio di strade (con aumento del traffico come danno collaterale) immaginata quale luogo di aggregazione". A nulla era servita l'opposizione del Municipio 4 alla volontà di renderla permanente dopo la sperimentazione: "Non siamo stati ascoltati. Questi sono gli effetti. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico".

E conclude: "Ah, finalmente qualcuno usa i tavoli da PingPong. Ah, l'assessore Maran sarà contento. Non si potrebbe giocare alla sera in questo modo, ma basta far finta di niente. Che poi è il modus operandi di Palazzo Marino...".

#LOCKDOWN A #MILANO, PER MOLTI MA NON PER TUTTI Qui siamo in piazza #Angilberto II, zona #Corvetto, #Milano. Dalle foto,...

Pubblicato da Paolo Guido Bassi su Martedì 10 novembre 2020
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