«Milano, una città piccola ma con una grande testa»

L'orgoglio: « La gente ha un impegno civile con se stessa» La critica: «Avrei cancellato tutte quelle scritte anti Expo»

«Sono molto “bandieroso”, adoro Milano, una piccola grande città» parole di Armani nel consueto incontro dopo-sfilata con i giornalisti dopo aver anche incassato gli applausi di Robert De Niro, l'attore, produttore e regista cinematografico oltre che due volte premio Oscar, ospite speciale al défilé della collezione uomo per la prossima estate ovvero il trionfo, dopo giorni di equivoci vestimentari, di una moda perfetta per un uomo mai sopra le righe ma sempre molto credibile.

«Sulle passerelle si sono viste in questi giorni provocazioni eccessive: facile fare il provocatore, più difficile provocare senza essere banali» continua aprendo anche una finestra di dialogo sul suo grande amore per la nostra città: «Mi piace perché la gente lavora sodo, vuole lavorare, ha il desiderio profondo di realizzarsi, sente l'impegno civile e morale», diceva esprimendo con parole semplici quel senso di appartenenza che da sempre è cemento per i valori fondanti della società. «Quando dico piccola, intendo quella facilità con cui tutto a Milano è a portata di mano. Ci sono i parchi, e mai come ora sono vitali per quell'idea di spazio verde fisico e mentale che tutti sentiamo necessari. Ci sono i locali per divertirsi, c'è la cultura. Ma non è una città piccola di testa» continua con la fierezza di chi ha appena dimostrato, con una collezione lieve e rasserenante, quanto sia importante lavorare seriamente e allo stesso tempo appropriarsi di una serena consapevolezza. «A Milano ci sono tante persone, degnissime che forse non si espongono, che preferiscono non vedere le cose che non vanno, che quindi non dice e non si schiera. Eppure è angoscioso leggere sui muri le scritte No Expo. Io avrei dato, anche nottetempo, una mano di vernice su quei muri ancor prima che ci fosse l'inaugurazione dell'Esposizione Universale. Avremmo fatto una figura migliore». Cose da sindaco, evidentemente. Ma Armani fa il designer, tuttavia proprio per questo non gli sfugge quanto sia fondamentale l'immagine per una città come Milano. «Sicuramente in vista di questo evento planetario, sono state fatte cose molto positive, per esempio la sistemazione delle aiuole o della Darsena, ma se lo avessimo fatto prima, senza dare quell'impressione di rimettere a posto la nostra casa prima dell'arrivo dell'ospite, sarebbe stato più corretto» continua lo stilista citando la grande visione che si ha di Milano nella zona di Porta Nuova, con quella parte modernissima che ha fornito alla capitale economica del paese una bell'aura.

«Ma gli amministratori e tutti noi ci dobbiamo preoccupare di proteggere, conservare e tenere bene anche quelle zone tipiche del centro cittadino, via Torino, via del Circo, per citarne solo alcune, dove si respira la vera Milano» continua come un fiume in piena scatenando la logica domanda che ogni due per tre accalora cittadini di due opposte fazioni: scoperchiare oppure no i Navigli? «Ma veramente ho dei dubbi, ci penserei bene, dove vai con la barchetta?» dice lo stilista senza concedere repliche.

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