Prima l'ha investita e poi l'ha caricata in macchina per abbandonarla e scappare. Tentativo non riuscito a G.F, che lo scorso 10 gennaio a Milano, precisamente in via Pascarella, ha travolto con la sua vettura una 13enne mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. Una brutta storia, fortunatamente terminata non nei peggiori dei modi, considerando soprattutto che la donna voleva anche passarla liscia.
L'episodio è avvenuto verso le ore 19.30, quando la zona di Quarto Oggiaro si è già fatta buia e non è molto frequentata: la 28enne sta guidando l'auto senza particolari problemi, quando improvvisamente si ritrova una sagoma davanti e non riesce a evitare l'impatto, sbalzando l'adolescente di qualche metro. Qui rimane a terra dolorante, urla e piange, mentre cerca in maniera vana di chiedere aiuto. Proprio in questo momento accade la "svolta" del caso che ha dell'incredibile: la 28enne, invece che provvedere a chiamare i soccorsi per prestare le cure mediche, con l'aiuto della sua amica E.G. la caricano in macchina sui sedili posteriori. Il pirata della strada inizia a girare senza un precisa destinazione, per le strade di Quarto Oggiaro, con la sola preoccupazione di non farsi scoprire come principale responsabile del sinistro. Un giro confusionario che dura circa 15 minuti, il tempo di fare qualche telefonata. La 13enne è in preda al panico: per l'eccessivo dolore addirittura vomita. Comunica alla donna dove abita e viene portata vicino casa, ma non troppo. Con una clavicola spezzata e altre fratture, la ragazza si trascina dai genitori che - dopo averla vista in quello stato - si recano immediatamente all'ospedale dove viene ricoverata. La prognosi è di 30 giorni.
Rintracciata dal software
A quel punto gli agenti della polizia municipale vengono avvisati su quanto accaduto. Il loro intento è quello di riuscire a rintracciare il veicolo, ma non è affatto facile. Sul posto dell'incendente intervengono una pattuglia dell'unità radiomobile e i vigili della squadra interventi, il cui compito è stato quello di raccogliere le varie testimonianze dei passanti e le immagini catturate sistemi di videosorveglianza sparsi per il quartiere: automobile individuata, ma la targa resta un mistero.
Un ruolo fondamentale è stato svolto poi dal Nucleo investigazioni scientifiche che, avendo in dotazione un sofisticato software forense che riesce a ricomporre tutti i caratteri della targa, dopo ore di duro lavoro riesce a risalire al colpevole. Messa davanti alle sue responsabilità, la donna si costituisce; la segue anche la complice.
Le accuse, mosse dal pm Giordano Baggio, per entrambe sono di omissione di soccorso e violenza privata. Come riportato da La Repubblica, al momento la macchina è ancora nelle mani della polizia locale che sta tentando di rinvenire le tracce e il Dna della piccola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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