Ha aggredito e molestato pesantemente due ragazze nel giro di poco più di un'ora il somalo di 23 anni tratto in arresto dai militari del nucleo operativo radiomobile di Milano ed ora rinchiuso dietro le sbarre del carcere di San Vittore con l'accusa di violenza sessuale, riferita tuttavia per il momento solo al secondo episodio. Dopo il fermo del responsabile, infatti, gli inquirenti sentiranno nuovamente la prima vittima per avere un'ulteriore conferma, anche se, come riferito dalla stampa locale, si tratterebbe solo di un pro forma viste le prove a carico dell'africano.
Il primo episodio alle 22:10 dello scorso lunedì 9 marzo quando il maniaco, ovvero Mahamad Abdirahman, ha preso di mira una 26enne che rincasava nel suo appartamento di Quarto Oggiaro (Milano). L'individuo, descritto dalla vittima come un uomo di colore con le treccine e con indosso dei pantaloni neri ed un giubbotto rosso (tutti particolari risultanti anche da una foto scattata dalla giovane all'extracomunitario), ha raggiunto la sua preda impedendole di richiudere alle sue spalle il cancello d'accesso allo stabile.
La giovane non ha quasi fatto in tempo a rendersi conto della situazione che l'africano si è calato le braghe, rimanendo completamente nudo dalla cintola in giù, ed ha iniziato a masturbarsi. Riuscendo a vincere il terrore di quegli attimi, la 26enne riesce a fuggire ed approfitta del fatto che nel frattempo la porta d'accesso all'androne del palazzo era stata aperta per chiudersi dentro e chiamare i soccorsi. Quando i carabinieri la raggiungono, tuttavia, lo straniero se n'era già andato: preziosa comunque, ai fini dell'indagine, sia la descrizione fornita agli inquirenti che la foto scattata con cui si confermavano sia l'aspetto del responsabile che la tipologia dei vestiti indossati.
Trascorre un'oretta e scatta un nuovo allarme, quando una 23enne viene aggredita sul bus della linea 40. La giovane era salita sul mezzo pubblico nel quartiere di Vialba (Milano) verso le 23:00, dovendo successivamente raggiungere la stazione Uruguay della Metro rossa. Tutto bene fino a che il somalo non sale anch'egli a bordo dell'autobus dalla fermata di via Amoretti, altro collegamento evidente con il primo caso di aggressione.
L'africano si siede accanto alla giovane e la molesta pesantemente: oltre a frasi dirette ed esplicite, il maniaco inizia a baciarle la mano poi, fregandosene della reazione della giovane e del fatto che lo avesse allontanato spaventata, l'ha palpeggiata alle gambe e sulla schiena, prima di cercare di infilarle la mano nei jeans. La ragazza scatta in piedi, mentre Abdirahman non si dà per vinto: "I love you, don't leave me alone" ("Ti amo, non lasciarmi da solo"), le dice, come riportato da "Il Giorno". La 23enne si avvicina alla cabina del conducente, ma il molestatore non la molla per un istante, anche quando la stessa scende alla fermata Uruguay per prendere la metropolitana. Dopo aver sceso le scale, e sbagliato anche direzione a causa dell'agitazione, la giovane si rende conto di avere ancora il somalo alle spalle: dopo essersi calato ancora una volta i pantaloni, l'africano la insegue mezzo nudo.
La vittima racconta quanto sta accadendo ad un altro passeggero, che le suggerisce di chiedere aiuto alla sicurezza Atm: il personale di guardia viene allertato, così come il 112, ma Abdiraham è ancora lì ad attendere la sua preda alla banchina. Lo straniero la abbraccia e tenta di baciarla. La 23enne grida e tenta di allontanarlo colpendolo con dei calci, fino a che non giungono gli uomini della sicurezza della Atm, che bloccano finalmente il somalo, consegnato poi ai carabinieri.
Noto con almeno 9 alias e pregiudicato per i reati di rapina, percosse, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale l'extracomunitario, probabilmente sotto effetto di droghe al momento del fermo, è stato trasferito nel carcere San Vittore di Milano con l'accusa di violenza sessuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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