Ha tirato fuori il coltello, urlando contro gli agenti e minacciandoli di tagliargli la gola. Poi la colluttazione che è costata ad uno dei poliziotti 5 giorni di prognosi per i colpi ricevuti al polso.
È quanto successo questa notte alla stazione centrale di Milano, al centro delle polemiche solo qualche mese fa per il grande numero di profughi che bivaccavano nell'atrio e che il Comune ha ora spostato solo di qualche metro. Gli agenti della polizia ferroviaria stavano pattugliando la zona quando hanno notato un forte diverbio tra due marocchini. Sono intervenuti per sedare la lite e uno dei due marocchini, vista arrivare la polizia, ha cercato di scappare. Per evitare di essere inseguito, ha tirato fuori dai pantaloni un coltello parzialmente coperto dalla maglia. Poi, impugnando l'arma, ha minacciato i poliziotti di tagliargli la gola.
A quel punto ne è nata una colluttazione, alla fine della quale gli agenti - colpiti ripetutamente da calci e pugni - sono riusciti a bloccarlo.
Il marocchino di 25 anni è stato sottoposto a fermo per resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. L'ennesimo episodio di violenza da parte di un immigrato, proprio nel giorno in cui infuria la polemiche e lo sdegno per la morte dei due coniugi di Catania, brutalmente uccisi da un profugo ospitato al Cara di Mineo.
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