Dopo Roma, i cinghiali arrivano anche a Milano. Per la precisione, uno di questi animali è stato avvistato questa mattina, quando alcuni passanti hanno allertato le forze dell'ordine per comunicare la presenza dell'animale nella Darsena.
L'allarme, stando a quanto riferito dalle autorità locali, è scattato intorno alle sette e mezza. Allertati dai cittadini, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno effettivamente individuato il cinghiale mentre nuotava nelle acque della Darsena. Sono state necessarie quattro squadre, oltre al gruppo dei sommozzatori e del nucleo Saf (Speleo Alpinistico Fluviale), per trarre in salvo l'animale.
L'operazione, a quanto pare, non è stata facile, dal momento che il cinghiale, dotato di ottime capacità natatorie, è riuscito in più occasioni a sfuggire alla cattura, andando persino ad infilarsi in un cunicolo del Naviglio.
Un'episodio che lascia con l'amaro in bocca, perché spia della situazione di una delle più importanti città italiane. Non si tratta, fra l'altro, della prima volta che un cinghiale viene visto aggirarsi per il capoluogo lombardo. Nell'estate dello scorso anno, infatti, un altro esemplare, nello specifico una femmina di circa 50 chili, era stato trovato in zona Naviglio Grande, tra Gaggiano e Trezzano. Se si torna ancora indietro, ossia al 2020, altro caso: passando dalle acque dei Navigli, due cinghiali erano riusciti ad arrivare fino alla Darsena. Uno di questi era stato addormentato mentre per l'altro le autorità avevano dovuto scegliere la soluzione dell'abbattimento. E la lista è ancora lunga. Ma da dove arrivano questi animali? A quanto pare molti di essi arriverebbero dal parco del Ticino.
Il comunicato di Coldiretti
Sulla questione è intervenuta anche Coldiretti, spiegando che la presenza dei cinghiali è dovuta anche al terribile caldo di queste settimane. Gli animali, infatti, cercerebbero riparo dalle elevate temperature tuffandosi nelle acque della Darsena.
"Il caldo opprimente e la siccità spingono i 2,3 milioni di cinghiali nelle città dove vanno in cerca di cibo nelle strade e di refrigerio nei corsi d'acqua metropolitani", si legge nella nota. La presenza degli animali, tuttavia, provoca il danneggiamento delle campagne e costringe "gli allevatori ad abbattere migliaia di maiali per il rischio della peste suina".
"Si tratta di episodi purtroppo sempre più frequenti che mettono a rischio la sicurezza delle persone in città e campagne, portano malattie, razzolano fra i rifiuti, causano incidenti, spaventano le famiglie tanto che oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l'indagine Coldiretti/Ixè, pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali", prosegue l'associazione. Sarebbero proprio i cinghiali i maggiori veicoli della peste suina che porta alla riduzione dei capi allevati.
"Serve un decreto legge urgentissimo per modificare l'articolo 19
della Legge 157 del 1992 per ampliare il periodo di caccia al cinghiale e dare la possibilità alle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette" chiede quindi Coldiretti.
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