Nonostante l'arrivo di 140 nuovi poliziotti e carabinieri e l'imminente ritorno dei militari per le strade, Milano continua ad avere paura. Non risulta difficile immaginare, quindi, quali recentissime e terribili reminiscenze abbia suscitato giovedì sera la presenza di un uomo fuori di sé che agitava minacciosamente una spranga nei giardini di via Livigno, alla Bovisa, dove alcuni residenti si erano riuniti per fare festa. Nel giro di pochi attimi il «fantasma» di Mada «Adam» Kabobo - il ghanese 31enne che l'11 maggio, a Niguarda, senza una ragione ha ucciso con un piccone tre passanti incontrati casualmente dopo averne aggrediti altri tre proprio con una spranga - si è come nuovamente materializzato. Solo che stavolta aveva la faccia di un romeno che, per aver litigato con la compagna, ha dato letteralmente in escandescenze in pubblico, spaventando chi si trovava da quelle parti. E, dopo aver danneggiato una «volante» e malmenato un poliziotto, alla fine è stato arrestato con l'accusa di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Erano le 23.15 di giovedì quando le pattuglie della polizia sono arrivate in via Livigno. Le chiamate giunte al 113 creavano un certo allarme. «C'è un uomo in preda alla rabbia, armato di spranga e a torso nudo ai giardinetti» dicevano con frasi smozzicate dal terrore le persone che si erano attaccate al telefono per lanciare l'allarme. E sicuramente più di uno degli operatori di polizia che hanno ricevuto chiamate di questo tenore si sarà chiesto se eravamo davanti a un'altra strage, anche se stavolta annunciata con un certo preavviso o, comunque, segnalata.
Quando gli agenti sono giunti sul posto la situazione aveva già preso un'altra piega. Il romeno, un 25enne, aveva deposto la spranga, si era rivestito ed era stato raggiunto anche dalla sua compagna di 33 anni, con neonato di sei mesi al seguito. «È il mio uomo e il padre di mio figlio - ha spiegato la poveretta agli uomini in divisa, indicando il compagno che intanto stringeva i pugni verso di loro come per minacciarli -. Stasera abbiamo litigato, mi ha maltrattato, qualche volta succede. Ma non è accaduto altro, si è solo un po' alterato, non voleva far male a nessuno».
Dopo un veloce controllo la polizia ha scoperto che quel tizio ne aveva ben donde di calmarsi. Aveva infatti un provvedimento a proprio carico ancora da notificare. Così gli agenti lo hanno caricato in auto per portarlo in questura. Lui, tanto per gradire, ha preso a calci la volante e, con varie testate, ha rotto la protezione di plexiglass che separa i fermati da chi guida, rendendo la vettura inutilizzabile e pronta per l'officina. Ma non è tutto. Una volta in via Fatebenefratelli, nella camera dei fermati, il romeno ha aggredito un poliziotto sferrandogli un calcio e spedendolo al pronto soccorso.
Intanto, martedì, a un mese dalla tragedia del Niguarda, si terrà una camminata silenziosa commemorativa organizzata dal consiglio di zona 9 per ricordare le vittime di quell'alba drammatica. Il ritrovo è fissato per le 20.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.