Movida, degrado e bande. Sos delle Zone al prefetto

Vertice domani tra il prefetto Renato Saccone e i nove presidenti dei municipi, che porteranno le proprie segnalazioni sulle criticità della città. Criminalità, risse, violenze sessuali, bande giovanili, spaccio, occupazioni abusive, degrado e spazi verdi abbandonati

Movida, degrado e bande. Sos delle Zone al prefetto

Vertice domani tra il prefetto Renato Saccone e i nove presidenti dei municipi cittadini che porteranno sul tavolo della prefettura le proprie segnalazioni sulle criticità della città. Dalla criminalità che ha caratterizzato i due mesi «neri» di inizio d'anno con le violenze sessuali in piazza Duomo a Capodanno, la sparatoria per le strade di San Siro, le risse e le aggressioni delle bande giovanili. E ancora il vigile aggredito e disarmato da un gruppo di skater e i due colpi di pistola esplosi a due passi dalla Darsena, le baby gang che imperversano in tanti quartieri. Non solo all'attenzione del prefetto saranno portate anche le tante occupazioni abusive di case popolari, il degrado che caratterizza molti quartieri soprattutto in periferia, l'abbandono di rifiuti e le precarie condizioni di alcuni spazi verdi. Osservata speciale resta ovviamente la «Movida» al Ticinese e in Corso Como contro cui negli ultimi tempi si sono scagliati i residenti e gestori di locali che hanno chiesto più controlli e presidi fissi delle forze dell'ordine.

Gang in zona Romana. Fuochi e ubriachi in piazza Cesariano

Piazza Duomo, Mercanti e via Mazzini sono nell'occhio del ciclone dopo le violenze di capodanno, Darsena e Ticinese «degli evergreen» per i disagi legati alla movida. «Segnalerò le aree del centro di cui si parla meno ma con problemi altrettanto importanti» anticipa il presidente del Municipio 1 Mattia Abdu (Pd). La «malamovida che si sta creando in via Sarpi e piazza Cesariano, dalle 24 alle 2 quando chiudono i locali e scatta la vendita abusiva di alcolici, sono stati fatti scoppiare anche fuochi d'artificio in strada, vicino ai balconi». In via Sarpi aggiunge «sporcizia e danni alle aiuole». Nel quadrante tra Porta Romana e Vigentina ci sono i giardini Bazlen e Oriana Fallaci «con baby gang che accerchiano i ragazzini». Nell'area Conca del Naviglio e giardino Attilio Rossi «serve un presidio diurno e notturno», di giorno è mal frequentata da gente che lascia liberi cani di grossa taglia, di notte ubriachi devastano l'area giochi, a breve installeremo una recinzione più alta». In piazza Mercanti «sì telecamere e divise ma anche un calendario di eventi culturali, mercatini, concerti. É una cornice meravigliosa, per renderla sicura bisogna farla vivere».

La disco di via Giacosa incubo dei residenti, risse a parco Martesana

Il presidente del Municipio 2 Simone Locatelli focalizzerà l'attenzione del prefetto su tre temi. Primo, «l'ex Gozadera di via Giacosa ha cambiato nome, ora si chiama La Rumba ma i problemi sono rimasti gli stessi. Il locale in passato è stato più volte chiuso per risse, aggressioni, furti, era un ritrovo di pregiudicati e continua a creare disagi al quartiere, i frequentatori dopo la discoteca rimangono in giro fino alle 7». Secondo, «lo stabile di via Vitruvio, in zona Centrale, dove da tempo si infilano tossicodipendenti, gli inquilini li trovano sul pianerottolo, il problema è molto critico e va affrontato rapidamente». Terzo, l'area del parco Martesana, che viene vissuta meno d'inverno ovviamente ma «in primavera ed estate è uno dei pochi parchi della zona e purtroppo periodicamente si creano ritrovi di persone che alla sera sono ubriache, scattano risse e altri problemi. É un luogo su cui Municipio e Comune vogliono lavorare molto ma va utilizzato bene». Secondo Locatelli in Zona 4 non c'è per ora un'emergenza baby gang ma «il tema va monitorato e stiamo finanziando un progetto educativo di strada».

Adolescenti violenti in piazza Leonardo. Bivacchi in Oberdan

«In questi giorni si è manifestato il problema di piazza Leonardo da Vinci, davanti al Politecnico, dove si sono verificate aggressioni da parte di baby gang: il fenomeno è diffuso in tutta la città - spiega Caterina Antola, presidente del Municipio 3 - ma da noi si è concentrato in quest'area frequentata da ragazzini. Sono stati eseguiti arresti e controlli, ma serve un maggior presidio delle forze dell'ordine, soprattutto di notte. Questo è quello che chiederò al prefetto». Oltre a un tema di sicurezza in senso stretto, c'è poi un problema di degrado che riguarda invece l'area di via Benedetto Marcello, via Scarlatti e via Gaffurio: gli spazi verdi sono occupati da sbandati e clochard accampati nei giardinetti, precludendone l'accesso ai bambini. Qui dormono, sporcano, si ubriacano. I cittadini segnalano risse, vendita di merce contraffatta e spaccio. Terza priorità che incrocia temi di degrado e sicurezza la zona intorno a piazza Oberdan, che sconfina in corso Buenos Aires tra via Casoretto e via Melzo: qui sbandati, senza tetto, tossici bivaccano giorno e notte creando un forte senso di insicurezza tra i residenti.

Piaga dell'abusivismo al Calvairate. E ritorno della droga a Rogoredo

«Una grande fetta delle case popolari Molise-Calvairate sono occupate abusivamente, su questo punto chiederemo un focus specifico anticipa Stefano Bianco, presidente del Municipio 4 - È un problema che richiede la massima attenzione anche perché sappiamo che molte delle situazioni di insicurezza arrivano da questi contesti». La presenza ben visibile delle forze dell'ordine dove si concentrano gli edifici dismessi come le palazzine Liberty di viale Molise e boschetto di Rogoredo: solo così si tengono le situazioni sotto controllo. «A Rogoredo, per esempio - spiega Bianco - dove è stato fatto un lavoro straordinario tanto che il parco è frequentato attualmente dalle famiglie, sono state segnalate di nuovo la presenza di spacciatori al parco Vittorini, in zona ponte Lambro, così gli spacciatori che si erano asserragliati nei palazzi abbandonati di via Ucelli di Nemi, dopo lo sgombero si sono spostati poco più in là, ma c'è sempre il rischio che tornino a occupare». Per arginare il fenomeno dello spaccio serve un controllo continuo e costante del territorio e questo chiederà al prefetto: che non si abbassi la guardia per non disperdere i risultati ottenuti.

Militari allo Stadera e in Darsena contro la delinquenza

Torna l'allarme baby gang al parco Ravizza e in via Montegani allo Stadera tanto da aver portato lo scompiglio fino a via Meda, via tradizionalmente tranquilla. Sono minorenni organizzati, tanto che anche tra gli arresti del gruppetto di piazza Leonardo, è stato trovato un componente della banda del parco Ravizza. Così tra gli arresti della settimana scorsa su 8 minorenni due provenivano dai nostri quartieri. «Siamo in contatto con le forze dell'ordine per intensificare la rete dei controlli - spiega Natale Carapellese, presidente del Municipio 5 - per questo nel piano telecamere che stiamo predisponendo ci sarà lo Stadera. Così chiederò al prefetto il ripristino del presidio dei militari in via Montegani e in Darsena: come emerge dalle segnalazioni dei cittadini il potere di deterrenza esercitato dai militari per strada aveva permesso di tenere al bada la situazione. Stesso discorso vale per la Darsena con il presidio in piazza XXIV maggio per la movida molesta». Discorso analogo vale per l'estremo degrado al Gratosoglio: qui la piaga è quella dell'abbandono di rifiuti di ogni genere. Terza priorità: i problemi di violenza e degrado legati alle discoteca di via Broni e di via dei Missaglia.

Un piano di sgomberi mirati nei fortini Aler. Lotta all'abuso di alcol

Giambellino, via Gola, l'area di via Ovada alla Barona: i fortini delle occupazioni abusive delle case Aler è una piaga che porta con sè problemi di insicurezza, cattiva qualità dell'abitare dei residenti regolari e degrado. È questa la priorità per il presidente del Municipio 6 Santo Minniti che porterà sul tavolo del Prefetto. «È necessario mettere a punto un progetto di priorità degli sgomberi di occupanti abusivi in mano al racket, che rendono impossibile la vita ai residenti regolari. Minacce e vessazioni, creano un clima di insicurezza nei caseggiati cui è necessario mettere fine - spiega Minniti- . Così se al Giambellino è in atto un piano di riqualificazione di 5 edifici, bisogna intervenire su quei caseggiati che non sono interessati dalla riqualificazione per studiare un piano di sgomberi e assegnazioni regolari» continua Minniti.
Altro tema che affligge la zona è la mala movida sui Navigli: qui l'abuso di alcol è incentivato anche da alcuni gestori dei locali che vendono alcolici a prezzi stracciati: bisogna agire su due fronti. «Da un alto lavorare a un patto con i gestori e il Comune, dall'altro mettere a punto progetti di educativa di strada per sensibilizzare i ragazzini sui danni provocati dall'abuso di alcol».

Fototrappole contro l'abbandono dei rifiuti e un piano per San Siro

Un sistema di «foto trappole» per contrastare la piaga dell'abbandono di rifiuti che tormenta in particolare il quartiere al confine ovest della città, al confine con Cesano Boscone, Cusago e Baggio. Non si tratta solo di spazzatura, mobili, rifiuti ingombranti ma anche di macerie dei piccoli cantieri e residui che vengono portati anche da fuori Milano e depositati lungo le vie Cusago e via Muggiano. Silvia Fossati, presidente del municipio 7 chiederà quindi una rete di telecamere intelligenti che scattano foto nel momento in cui vengono rilevati dei movimenti e la velocizzazione del bando di assunzione dei vigili per intensificare il presidio del territorio anche in funzione di deterrenza. Poi c'è il tema noto delle Quadrilatero di via San Siro, afflitto dall'occupazione abusiva e dal fenomeno delle baby gang. Oltre alla criminalità organizzata delle bande giovanili, affligge la zona il fenomeno del vandalismo. «Qui si concentrano il 10 per cento delle occupazioni abusive - spiega Fossati - : serve un progetto condiviso tra Comune, Aler e Prefettura per ripristinare la legalità e mettere ordine tra i caseggiati popolari, dove la situazione è diventata insostenibile».

Piazza Prealpi in mano alla criminalità e prostituzione al Qt8

Un presidio fisso della Polfer alla stazione Certosa per combattere lo spaccio in mano alla criminalità organizzata come hanno dimostrato i recenti arresti. «Le telecamere all'esterno della stazione non bastano come deterrente» spiega Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8. Così come serve un intervento massiccio delle forze dell'ordine in piazza Prealpi, ostaggio dell'illegalità con traffici che avvengono anche alla luce del sole: fuochi d'artificio per avvertire quando arriva la droga, uomini che si scambiano informazioni, circoli inaccessibili ai cittadini. Il problema è troppo grande per il municipio ma un presidio permetterebbe almeno nell'immediato di attenuare il senso di paura e di insicurezza che attanaglia gli abitanti del quartiere». Contro la prostituzione a cielo aperto al Qt8 basterebbe anche un presidio dei vigili. Anche nel municipio 8 si trova un fortino di case popolari, in via Bolla, in mano all'abusivismo: «Sono anni che la situazione è insostenibile - continua Pelucchi -. Bisognerebbe abbattere e ricostruire questi palazzi fatiscenti e presidiarli, anche in questo caso serve un'azione coordinata».

Spaccio in corso Como. Incendio doloso a Bruzzano

«Andrò dal prefetto soprattutto per ascoltare, so che alcuni temi della nostra zona sono ben noti alle forze dell'ordine» è la premessa della presidente del Municipio 9 Anita Pirovano, che su tutti cita il caso corso Como. «I problemi lì c'entrano poco con il divertimento notturno, si tratta di fenomeni di criminalità, spaccio, scippi» sottolinea. Chiederà attenzione alle forze dell'ordine sul corretto uso degli spazi pubblici. Tra i punti delicati c'è l'incrocio tra viale Stelvio e via Farini, dove ferma la linea 90 e i passeggeri sono presi di mira da scippatori. E Pirovano chiederà «riscontri su piazza Bruzzano, dove c'è un tema di legalità e di infiltrazioni», il 24 febbraio, nella notte, è stato appiccato un incendio doloso in un negozio di abbigliamento». Da lì a fine mese partiranno le prima assemblee di prossimità, una modalità di incontro in loco con cittadini, comitati, polizia locale e forze dell'ordine offerta dal Regolamento dei Municipi approvato nel 2016 ma ancora poco sfruttata.

«É uno strumento utile per la sicurezza, abbiamo già stilato il programma - spiega -, andremo nei quartieri e la gente potrà segnalare le criticità e torneremo a distanza di qualche mese per verificare se la situazione è migliorata».

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