La «movida» tracima. Ed è già un eufemismo chiamarla così. Anche nel corso di questa estate, e ancora in questi giorni, si segnalano casi di vie milanesi in cui il «movimento» va avanti fino al mattino, senza alcuna condizione di decoro o rispetto, per i residenti e per i luoghi, che spesso hanno un valore storico, o architettonico.
Gli interventi del Comune sono stati giudicati degli «spot», inutili o peggio. In viale Montegrappa i residenti e le attività si sono dovuti organizzare con un servizio di guardianìa privata. In via Lecco non si riposa più da anni, in via Lazzaretto la novità sono le auto ferme con la musica a tutto volume, per aggirare i limiti introdotti da ordinanze che nessuno controlla.
«La situazione nel Lazzaretto e in molte altre vie di porta Venezia era e resta fuori controllo - spiegano dal comitato - Strade occupate, i soliti assembramenti, rumore alle stelle zero parcheggi, rifiuti ovunque, con cocci di vetro, auto che alle 3 di notte aprono le portiere e diffondono musica a tutto volume. Danze improvvisate, anche sui tetti delle auto, completano il quadro. L'ordinanza non sta sortendo effetto e i residenti aspettano invano interventi contro gli illeciti. I comitati cittadini restano in attesa, dopo anni di richieste disattese, di essere invitati al confronto istituzionale».
La movida molesta travolge tutti, col suo indotto di traffici più o meno legali e di attività più o meno abusive, fino al delirio che si è visto l'altro giorno in via Pestagalli, dove un «rave» enorme, e completamente illegale, ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.
Il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo, ha incontrato tredici comitati di vie particolarmente esposte al disagio di questa «movida». Ha ascoltato attentamente i problemi e le rimostranze dei cittadini, spesso elettori delusi del centrosinistra, che come noto ha proprio in centro la sua roccaforte elettorale. «Sono anche di sinistra, e vogliono mandare a casa questa giunta - spiega Fabrizio De Pasquale (foto) capolista e capogruppo di Forza Italia - Si sentono traditi sul decoro, sulla legalità e anche sulla partecipazione, perché non sono mai stati coinvolti e vengono messi al corrente, a cose fatte, di misure inutili. Il patto che è stato firmato è ridicolo. Nella manzoniana via Lazzaretto, una chiesa appena restaurata viene fatta oggetto di un comportamento intollerabile e irrispettoso, la recinzione è danneggiata e l'area interna viene usata come un vespasiano. Questo perché si è consentito che dei tavoli venissero collocati proprio accanto alla chiesa. Ma è pazzesco che manchi rispetto per un luogo simile».
Per De Pasquale «la giunta non ha fatto niente, come quella precedente», e non fa niente perché ha maturato l'idea «che dopo il Covid i ragazzi debbano sfogarsi». «Abbiamo due idee diverse di città - dice - loro pensano ad aperitivi e divertimenti, noi a una città dedita al lavoro, al giusto riposo, alla vera qualità della vita, alla salute, come sa bene Bernardo. Per Sala e per l'assessore Maran il problema non esiste, si dà per scontato che debba esserci una grande anarchia, e si finisce con spacciatori, rave, venditori abusivi e rumori fino alle 5 del mattino, con musica dalle macchine ferme. I residenti sono disperati». «Noi di Forza Italia - aggiunge De Pasquale - siamo l'unico partito che ha messo il no alla droga nei manifesti, e siamo sconvolti dal problema. Proponiamo un nucleo di Polizia locale di 80-100 vigili, dedicato alla movida.
Inoltre, al tempo della delibera che semplificava tutto, avevamo proposto un limite orario per i tavoli all'aperto. La giunta disse no, per paura di ricorsi. Ora chiediamo che, dove ci sono parcheggi, siano tolte le pedane appena l'emergenza sarà finita».
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