Milano a Ferragosto: scandali e miracoli. Lo scandalo è, per esempio, che su 26 negozi presenti in viale Affori, siano aperti solo un bar e unimpresa di pompe funebri. Il miracolo è che nella stessa via, si trovi uno degli otto Automatic free shop presenti in città. Sono negozietti contraddistinti da colori giallo e arancione aperti 24 ore su 24 e sette giorni su sette; una vera «àncora di salvezza» per gli orfani del mare o dei monti, insieme ai supermercati che in questi giorni in discreto numero sono aperti. Allinterno dei free-shop si vedono solo macchinette a moneta che distribuiscono bibite, caffè e molto altro, tanto che è possibile fare una spesa quasi completa (nel free shop di via Farini ci sono per esempio miniburger precucinati e surgelati da 300 grammi, con patate a spicchio al prezzo di tre euro e 95 centesimi). Negozi allamericana, sbarcati silenziosamente a Milano da circa un anno. Il primo ad aprire i battenti è stato quello di corso Lodi, lultimo, in funzione da circa due mesi, è l'automatico di via Venini.
Siamo andati a curiosare in alcuni di questi micromarket privi di personale. Come prima cosa stupisce il numero di referenze presenti nelle vetrinette (antisfondamento) a fronte dellesiguità degli spazi: un Automatic raramente supera i 20 - 25 metri quadrati ma lasagne e cannelloni pronti da scongelare e mangiare non mancano mai, insieme ad altre golosità dell'industria alimentare italiana, a bibite, gelati, sandwich in vetrinette refrigerate a più due gradi e a prodotti non food. In questi negozi dotati solo di videosorveglianza, che dinverno sono il regno dei nottambuli (provate a trovare una Coca Cola a un euro dopo le dieci di sera o un tramezzino dopo mezzanotte) e che destate si trasformano in provvidenziali oasi per chi resta in città, gli spazi sono suddivisi tra macchinette che erogano snack dolci e salati, bevande calde, bibite fresche, gelati (una miriade, di tutte le marche e per tutti i gusti), surgelati e gastronomia. Tutti prodotti adatti a un «pronto impiego» e alcuni persino con qualche pretesa da gourmet.
Nel negozio di viale Affori cè una marcia in più rappresentata da una larga vetrina in cui sono esposti in vendita anche generi come il cibo in scatola per cani e gatti; i deodoranti (Malizia, tre euro) il dopobarba (Nivea for men, otto euro). E poi biscotti, confezioni di pasta Barilla da chilo (1 euro e 40) e latte parzialmente scremato (Virgilio, un euro e 50). Numeri che non reggono il confronto coi supermercati ma che si allineano comunque alle fasce di prezzo dei negozi tradizionali. Nel free shop di via Padova, la fanno da padroni i tramezzini «Harris Bar» da 140 grammi con gamberi e salsa cocktail (un euro e 90) o con mozzarella e pomodorini (due euro e 20) e le confezioni da 300 grammi di risotti e tortellini pronti e surgelati (marca «Fiordiprimi» rispettivamente 2 euro e 90 e tre euro e 50). NellAutomatic di via Venini, il più giovane e il più piccolo coi suoi 12 metri quadrati di superficie commerciale, il «core business» è rappresentato invece dalle bibite in lattina o in bottiglia (da 330 a 500 millilitri) comprese alcune marche di birra analcolica. Coca Cola, Fanta e Sprite in bottiglia costano un euro. «Prezzi inferiori a quelli praticati da qualsiasi bar - dice il titolare, Enzo Piovan, che si è buttato nell'impresa da un paio di mesi e che nel suo free shop ha inserito anche insalate di tonno Mareblu (tre euro e 50) carne in scatola Simmenthal (70 grammi, un euro e 30 centesimi) e tonno Riomare (80 grammi, un euro). Il bicchierino di caffè, normale o decaffeinato con dosatura elettronica dello zucchero, costa 50 centesimi come in ogni altro Automatic.
Ultima curiosità per i più frettolosi: in ogni free shop, oltre al cambiamonete per poter accedere con gli spiccioli alle macchinette, è presente un forno a microonde per scongelare subito i cibi precucinati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.