Olimpiadi, è il momento di stringere. A 50 mesi esatti dalla cerimonia inaugurale dei Giochi Milano-Cortina, il Coni comincia a pressare. Non perché si abbia in mente un'edizione «kolossal», anzi, ma tempo da perdere non ce n'è più, e occorrere sciogliere i nodi rimasti irrisolti, primi fra tutti San Siro e il Pala Italia di Santa Giulia.
È il presidente del Comitato olimpico nazionale che si incarica di dare il passo alla macchina organizzativa, nel corso di «Territori Olimpici: la Lombardia protagonista», evento cui ha partecipato a Palazzo Lombardia, sede della Regione, alla presenza del governatore Attilio Fontana e del viceministro Alessandro Morelli. «La nave delle Olimpiadi è salpata, finalmente - ha detto Malagò - ora sotto il profilo infrastrutturale, bisogna mettere a bordo un buon equipaggio. Questo è compito dello Stato». «La nostra Olimpiade sarà quella a più basso costo di sempre» ha spiegato evidenziando come «la grande scommessa» sia avvicinare il più possibile le distanze di Milano con Bormio e di Venezia con Cortina».
Accorciare tempi e fisiche, questa l'esigenza. Ora che esiste la nuova società Infrastrutture Milano Cortina, ha affermato Malagò, «c'è la barca, ma ci vogliono assolutamente le persone capaci, con strumenti efficaci, perché bisogna recuperare il tempo e siamo proprio al limite».
Due le questioni più spinose. Il Pala Italia, nel quartiere Santa Giulia, «è in assoluto, in termini temporali, il problema più significativo del dossier». E sul ricorso pendente, il presidente ha definito «evidente», che quello che «succede qui da noi onestamente non succede in altri Paesi», dove le questioni si definiscono «a monte». Altra questione aperta San Siro. Il Coni chiede decisioni: «A noi va bene tutto, qualsiasi cosa decidano - ha detto il presidente - però l'importante è sapere come stanno le cose. Oggi ci troviamo al centro di un dibattito che è sacrosanto», fra Comune e ambientalisti, «ma noi abbiamo scritto che la cerimonia inaugurale sarà a San Siro, qualsiasi San Siro esca, che sia vecchio, nuovo o ristrutturato, va bene ma non possiamo rischiare che ci sia una situazione di cantiere».
Fontana ha messo l'accento accento sulla necessità di un lavo determinato e unitario. La Regione - ha ricordato - «ha già messo in campo circa 575 milioni» di cui 57,5 per strutture sportive nelle location di gara, 55,5 milioni per parcheggi, gallerie e altre opere di collegamento, infrastrutture e garanzie. E Morelli ha rassicurato: «Non ci sono ritardi, ma ci sono criticità che affrontiamo con la legge, da me proposta, che parifica le opere Olimpiche a quelle del Pnrr». Per Morelli il tempo perso è stato recuperato.
«Le Olimpiadi invernali - ha detto - segneranno una linea di demarcazione netta tra il prima e il dopo, Milano e la Lombardia ne usciranno con un sistema infrastrutturale e trasportistico completamente rinnovato, grazie a 26 interventi del valore complessivo di circa 6,78 miliardi di euro. Una eredità che rimarrà ai territori olimpici e all'intero Paese».
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