Orgoglio e nostalgia: riecco i paninari

Orgoglio e nostalgia: riecco i paninari

Rieccoli, in divisa d'ordinanza, bomber Moncler coloratissimi, giubbotti Stone Island, montoni corti, calzettoni Burlington, scarponcini e scarpe Timberland, jeans perlopiù chiarissimi, zainetti e fibbie El Charro. Trent'anni dopo, in piazza San Babila ieri è andato in scena un nostalgico revival di «Galli» e «Squinzie», il ritorno dei paninari, che si sono ritrovati nel pomeriggio sul muretto che occupavano negli anni d'oro della loro gioventù.

Il fenomeno dei paninari - così chiamati perché nati nell'epoca dei primi fast food in Italia (e per questo in alcuno gag comiche chiamati anche «panozzi») - nacque dai frequentatori di un bar di piazza Liberty, «il Panino» appunto, anche se il loro ritrovo rituale era piazza San Babila: giovani e giovanissimi che dopo un decennio turbolento e politicizzato come quello degli anni '70

inneggiarono al desiderio di volersi godere la vita, partendo dalla moda e dal consumismo, con un occhio attento agli Usa.

In quegli anni a contribuire il fenomeno dei paninari in tutto il nostro Paese furono la tivù e il cinema.

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