Innovazione, opportunità, investimenti, futuro. Sono le prime quattro parole che vengono in mente ai milanesi quando sentono nominare il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede 222,1 miliardi di finanziamenti quasi interamente Ue. Il tour «Italiadomani» promosso dal governo ha fatto tappa ieri a Milano e i ministri per l'Innovazione tecnologica Vittorio Colao e della Transizione ecologia Roberto Cingolani hanno presentato sul palco del teatro Strehler accanto al sindaco Beppe Sala e alla vicepresidente della Regione Letizia Moratti il dossier di primi fondi concreti (circa 3 miliardi) già assegnati alla Lombardia e le scadenze dei prossimi bandi a cui i Comuni potranno partecipare per accaparrarsi risorse.
Alla Lombardia spettano 1,7 miliardi per le infrastrutture e la mobilità sostenibile (442 milioni esempio per interventi tecnici di Rfi o 79,4 sulle linee ferroviarie regionali), quasi 1,2 miliardi per potenziare il sistema sanitario regionale (il 40% per potenziare l'assistenza domiciliare, creare 187 Case e 60 Ospedali di comunità), circa 550 milioni alla voce istruzione (44 per mense e palestre, 240 per nuovi nidi, 172 per materne e scuole innovative, 68 per i restyling). La Lombardia incassa 392,7 milioni per rigenerare le periferie e 252,9 per le case popolari, 100 milioni a Milano per un progetto pilota nei quartieri di San Siro, Inganni, Cardellino, val Vabona, Corva, Loreteggio, Giambellno, Primaticcio, San Cristoforo, Lodovico il Moro, Martinelli. E a Milano vanno anche 101 milioni per riesumare il progetto Beic. Marco Leonardi, capo del Dipe della Presidenza del Consiglio, cita tra i progetti chiave per Milano investimenti per il tram tra Niguarda e Cascina Gobba (50 mln) e Bausan-Villapizzone (36 milioni), la corsia della 90/91 da Zavattari a Stuparich (9 mln) o l'acquisto di 350 autobus green (249 milioni).
Colao annuncia che per sviluppare la sanità digitale (telemedicina e fascicolo sanitario) «la Lombardia sarà una delle Regioni bandiera, avrà un ruolo di co-leadership. Gestirà una serie di gare con noi». Moratti ringrazia ma sulle Case di comunità lancia l'allerta: «Il Pnrr stabilisce delle mile stone europee, richieste che l'Europa fa ai Paesi, ed entro maggio 2022 chiede la riorganizzazione del lavoro dei medici di medicina generale. É importante che il governo rispetti la scadenza o perderemo 7 miliardi, avremmo belle Case ma non potremo attivarle». Per Sala «i fondi per l'edilizia popolare sono insufficienti».
E sul palco fa pressing sul governo perchè riassegni velocemente le risorse che i Comuni del sud non saranno in grado di investire. I bandi riservano il 40% delle risorse al sud. «Milano ha chiesto 5 miliardi, è in grado di spendere un miliardo all'anno entro il 2026. A chi è in grado di fare di più è giusto che arrivi di più. Offriamo progetti già a livello definitivo, possiamo attivare gare rapidamente e gestire ricorsi - sottolinea -. Non contesto l'idea del 40% al sud, giusto dare a tutti la possibilità di partecipare. Milano si candida a usare i residui, qualora ci siano Comuni non in grado di investire nei tempi corretti. Un esempio? Sui bus elettrici abbiamo chiesto 400 milioni e ce ne sono stati assegnati per ora 250. I soldi vanno spesi tutti entro il 2026, non dobbiamo rischiare di perderli». Colao ribatte che il governo «non vuole spegnere le eccellenze, ma c'è il dovere di aiutare tutti e fare da locomotiva».
E il ministro per il Sud Mara Carfagna assicura a Sala che il Mezzogiorno spenderà «tutti e bene i fondi». Il vincolo del 40% «è stato congegnato in modo che sia impossibile non usare quei soldi nei tempi e luoghi stabiliti. i poteri di affiancamento e sostituzione affidati alla Cabina di Regia nazionale servono a garantire che, anche in caso di inadempienze o lungaggini dei singoli enti, il Sus resti titolare della quota assegnata.
Invito imprenditori e aziende milanesi ad investire lì perchè ci saranno grandi opportunità».Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli chiede che Milano investa parte dei fondi «sull'attrattività e sul settore del turismo, provato dalla pandemia».
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