"Policlinico, mai vista tanta generosità: 350 tablet per i malati di Coronavirus"

Il presidente Giachetti racconta un altro lato della pandemia: "Così degenti in contatto con le famiglie. Milioni anche per la ricerca"

"Policlinico, mai vista tanta generosità: 350 tablet per i malati di Coronavirus"

Da una parte la disperazione, il dolore e lutti così numerosi da non trovare parole adeguate per collocarli nella dimensione che meritano per essere rielaborati. Per contro un'ondata di generosità che non può che commuovere e far riflettere, inevitabilmente, su come ciò che più ci tormenta e ci affligge riveli spesso però anche quanto può essere grande il cuore di chi ci circonda. Conosce bene questi due estremi fatalmente legati tra loro Marco Giachetti (nella foto), al secondo mandato come presidente dell'Irccs Cà Granda ospedale Maggiore Policlinico, 13 malati di Covid in terapia sub intensiva, altri 16 degenti in terapia intensiva (a cui vanno sommati i 12 ricoverati nelle medesime condizioni nel Padiglione in Fiera ma gestiti sempre dal personale di via Francesco Sforza) e 83 degenti con sintomi sempre da coronavirus ma meno gravi.

«In particolare durante la prima ondata della pandemia è arrivato veramente di tutto - ammette l'architetto -. Alcune agenzie immobiliari, ma anche diversi Rotary e Lyons ci hanno regalato circa 350 tablet attraverso i quali i malati hanno potuto tenersi in contatto con le loro famiglie. Tra questi apparecchi anche quello di una bambina che ci ha scritto una lunga e toccante lettera per segnalare che mandava a chi poteva averne bisogno in quel momento quello che per lei era un giocattolo e del quale si privava volentieri...».

Come presidenza l'Irccs Cà Granda ha promosso una serie di accordi con delle aziende per aiutare il personale medico stremato dal superlavoro: al Policlinico lavorano 4mila persone, 5mila se si aggiungono gli specializzandi e il personale a tempo determinato.

«Infermieri, medici e tutti gli ospedalieri per motivi fin troppo ovvi non volevano prendere i mezzi pubblici - spiega Giachetti -. Mobike ci ha regalato oltre 200 abbonamenti per favorirne gli spostamenti. E noi, come presidenza, abbiamo promosso degli accordi con altre aziende per dare una mano in questo senso, come quello con il parking di via San Barnaba per venire incontro alle operatrici donne, che finivano a orari assurdi e, dopo turni infiniti, magari desideravano far ritorno a casa per riposarsi. Ci sono stati però anche tantissimi privati che hanno messo a disposizione gratuitamente del nostro personale - che temeva facendo ritorno al proprio domicilio d'infettare le famiglie - alloggi nelle vicinanze dell'ospedale».

Quindi, sempre per il personale ospedaliero, sono arrivate macchine per il caffè e tantissime cialde, cioccolatini, uova di Pasqua e colombe, torte, panettoni, soggiorni in Trentino. «Visto che l'emergenza Covid ha allontanato i volontari dall'ospedale, possiamo sempre contare anche sulla Fondazione per il Policlinico onlus, presieduta dal 2003 da Claudia Buccellati - sottolinea Giachetti - che ci manda barrette energetiche e cioccolato per il personale, salviette umidificate, cannucce per bere e tappi per le orecchie per i pazienti costretti a indossare il casco per respirare, fino ai pigiami per i malati psichiatrici senza famiglia che, vista l'emergenza Covid, devono attendere di essere visitati». A ciò si aggiungono le oltre 90 associazioni di volontariato con cui l'ospedale lavora e che, visto che la mensa era chiusa, hanno donato il pasto ai genitori dei bambini ricoverati.

Una segnalazione particolare merita la piattaforma di crowdfunding ideata da una studentessa di medicina che non potendo dare una mano in corsia visto che non è ancora laureata, ha deciso di fare qualcosa per l'emergenza coinvolgendo gli altri studenti. Una raccolta di fondi che, una volta allargata sul sito del Policlinico, ha portato finora a oltre un milione e 300mila euro di donazioni. «Ciascuna abbinata a una frase che, su un enorme manifesto, abbiamo affisso sotto il portico del nuovo pronto soccorso per far sentire al nostro personale quanto la gente gli sia vicina» spiega il presidente Giachetti.

Un capitolo a parte infine merita Unicredit che ha donato oltre un milione di euro per tre progetti di ricerca.

E naturalmente i donatori che, nonostante il contagio, mai hanno fatto mancare sangue all'ospedale. Che così ha continuato a praticare dialisi, trapianti di ogni genere e ha fatto nascere bambini anche da mamme positive al Covid.

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