La variante delta spaventa sempre di più l'Italia e la Lombardia, da un alto per l'abbandono dell'obbligo della mascherina all'aperto, per gli assembramenti della movida tutte le sere, dall'altro per il calo dell'adesione alla campagna vaccinale da parte di chi teme di dover interrompere le vacanza per il richiamo. Va in questa direzione l'accordo, auspicato dal presidente della Lombardia Attilio Fontana qualche mese fa, per la somministrazione delle seconde dosi ai cittadini lombardi fuori regione. In particolare si sta lavorando con la Regione Liguria per immunizzare i lombardi in vacanza. «Abbiamo trasmesso la bozza di quello che potrebbe essere un accordo al commissario Figliuolo, dopodichè prenderemo una decisione» ha annunciato Fontana -. Con Toti ne ho parlato: bisogna avere un po' di calma e capire quanti saranno i vaccini e come saranno distribuiti». Il servizio di reciprocità vaccinale per turisti e cittadini liguri e piemontesi, al via dal 1 luglio, potrebbe essere esteso anche alla Lombardia, a partire dalle prossime settimane.
A preoccupare i virologi l'elevata contagiosità della variante Delta e il fatto che la popolazione stia abbassando molto la guardia, complice appunto l'abbandono progressivo dei divieti e di alcuni obblighi come quello dell'uso della mascherina all'aperto. «Gli elementi che abbiamo indicano la maggiore contagiosità della variante Delta così come tempi più stretti, di pochi secondi, per la trasmissibilità - spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi, virologo e docente di igiene dell'Università degli studi -. Anche i diversi focolai in diversi Paesi del mondo lo dimostrano: è questo il nuovo fronte della battaglia contro il Covid». Secondo il professore, tra le armi a disposizione per evitare una recrudescenza nei contagi c'è quella di accorciare i tempi dei vaccini, cosa che «sicuramente aiuta perché incrementa la capacità e la protezione del vaccino. C'è di buono che andando avanti così con le vaccinazioni, non ci sarà la proporzionalità tra l'incremento dei casi e l'incremento dei casi gravi». E i dispositivi di protezione: «la mascherina va usata come gli occhiali da sole, cioè quando serve». Per il virologo, «si sta rischiando un abbassamento di attenzione che già per molti era basso prima. Il rischio all'aperto, come si sa, è meno evidente, però bisogna stare attenti».
Per quanto riguarda la diffusione della variante delta nella nostra regione «Nel mese di giugno la variante alpha (inglese) rappresenta il 60 per cento dei tamponi positivi, la delta (indiana) il 6 per cento, la gamma (brasiliana) il 2 per cento, beta (sudafricana), kappa (indiana) ed eta l'1 per cento. Lunedì su 26.438 tamponi effettuati, solo 119 erano positivi (0,4 per cento)». A fornire i dati la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, che settimana scorsa ha dato l'input di sequenziare tutti i nuovi tamponi positivi. «Il lavoro grosso di questo periodo, in cui il virus circola molto poco, è fare un tracciamento diffuso in modo che i casi non si diffondano - spiega Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive all'Università di Milano Bicocca e responsabile Malattie infettive della Asst di Monza-. Identificando i focolai e mettendo i pazienti in quarantena si può impedire il meccanismo che si è attivato nel Regno Unito».
Elisabetta Strada, consigliere regionale dei Lombardi Civici Europeisti chiede più controlli alle frontiere: «Ho depositato un emendamento per richiedere il controllo di tutti i passeggeri in ingresso in Italia per accertare che siano in
possesso del green pass e che abbiano compilato l'European digital passenger locator form' (dPLF). Mi viene segnalato che negli aeroporti e nelle stazioni nessuno verifica questi requisiti, ad eccezione dei voli Covid-free».
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