Il presidente di Ascoloren: «Ho scritto all'assessore, non mi ha risposto»

«Un noto negozio di biancheria intima è stato assaltato due volte nel giro di tre giorni: prima da balordi armati di coltello e poi di pistola. Quindi è toccata a una macelleria, a un negozio di telefonia e a una farmacista, picchiata mentre rientrava a casa. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata la volta di un negozio di abbigliamento sportivo e scarpe per bambini dove i poliziotti del commissariato di zona, come mi hanno confessato loro stessi, sono arrivati con una vettura privata perché non hanno più macchine di servizio... C'è stato anche un altro colpo, ma adesso non mi viene in mente... Insomma, alla fine, in sette giorni abbiamo contato sette rapine a mano armata! Pensi che ho appena parlato con un panettiere che mi ha confessato di voler mettere nel suo negozio una porta che si apre solo dall'interno...Un prestiné! Ma l'aveva mai sentita lei una cosa del genere?».
Gaetano Bianchi ha 75 anni. La stessa età del povero Giovanni Veronesi. E come lui, per ben 35 anni, dal 1969 al 2004, ha gestito una gioielleria in via Lorenteggio 43, che porta il suo nome e adesso viene mandata avanti dai due figli maschi. Bianchi ha visto questo quartiere nascere e crescere, momenti buoni, altri meno. Nonostante l'età gira in motorino ed è sempre un efficiente un punto di riferimento per tutti i commercianti. Sia perché per tre legislature è stato in consiglio di zona 6. Sia come presidente dell'Ascoloren, che riunisce una sessantina di titolari di negozi («Erano il doppio, ma tanti, purtroppo, hanno chiuso») e fa parte delle 16 «Vie dello shopping» cittadine insieme a corso Buenos Aires, via Ripamonti, via Paolo Sarpi, via Washington e a tante altre.
«L'anno scorso, a febbraio, abbiamo fatto una manifestazione, sfociata nella chiusura dei negozi e nel presidio della via. Siamo scesi in strada perché avevamo subito dodici rapine a mano armata in un mese e mezzo - racconta ancora il presidente di Ascoloren -. E, per tutta risposta, abbiamo ottenuto un passaggio televisivo a “Striscia la notizia“ alla presenza dell'assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli. Non le nascondo però che non solo allora, oltre a questo, non accadde più nulla, ma anche che il momento di difficoltà che i commercianti stanno vivendo ora qui al Lorenteggio non è paragonabile a nessun altro periodo precedente. La differenza, quella vera, l'hanno fatta la nuova giunta Pisapia e la scomparsa dei militari. Finchè c'erano loro, fino a due anni fa, in strada tutto andava molto meglio. Granelli? L'ho chiamato. E, dietro suggerimento della sua segreteria, gli ho scritto. Non mi ha mai risposto».
«Abbiamo un ottimo coordinamento con i carabinieri e un buon dialogo con il comandante provinciale, Salvatore Luongo - conclude Bianchi -. Ma i vigili di quartiere a difenderci non ci stanno.

“Non è compito nostro“ ripetono, facendoci capire che quel mestiere, in sella a una bici, lo svolgono malvolentieri, come se si sentissero sminuiti. Insomma: gli strumenti per una vigilanza privata, come quelli di cui può disporre, ad esempio, via Montenapoleone, noi non li abbiamo. La paura sì, però. Quella l'abbiamo anche noi. Sempre di più».

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