Quasi mezzo milione di immigrati residenti a Milano (446.923 per la precisione). Per dare un’idea, sono il 39,2% di tutti gli stranieri presenti in Lombardia (1,1 milioni) e l’8,9% del totale in Italia. La seconda provincia più attrattiva è Brescia seguita da Bergamo, Varese e Monza-Brianza. E se contando tutta la regione, stando ai numeri del Dossier statistico Immigrazione presentato ieri nella sede della Cisl, nel corso 2016 il numero degli stranieri residenti è calato dello 0,8%, nonostante i flussi dei profughi verso il nord, Milano è in controtendenza e segna un più 0,1%. E va detto che, stando ai dati sui soggiornanti forniti dal Ministero dell’Interno, i titolari di permessi di soggiorno (quindi non comunitari) soggetti a scadenza a Milano risultavano 440.819, il 47,7% per motivi di lavoro, il 40,7% per motivi di famiglia e il 5,3 per motivi umanitari.
Ma a questo bisogna aggiungere, come cita il dossier, che «l’effettivo problema sta nel numero dei richiedenti asilo, circa il 60 per cento in Italia» e in città sfiorano percentuali superiori all’80%, «che non ottiene lo status per rimanere legalmente nel Paese ed è costretto a sopravvivere o a “nomadizzare“ per l’Italia o l’Europa e i pecorsi di inclusione sociale risultano difficili». L’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino presente ieri alla presentazione del dossier Idos con il segretario Cisl Danilo Galvagni, ha lanciato una Conferenza sull’immigrazione dal 17 al 20 novembre e sostenuto che «questo è il grande problema non affrontato dal governo, ci troviamo di fronte a persone irregolari nel nostro territorio che diventano senzatetto, finisce che facciamo uscire queste persone dai centri profughi e li dobbiamo accogliere in quelli per i clochard, senza interventi nazionali per affrontare la situazione. Va cambiata la Bossi-Fini e rivisto il meccanismo dell’accoglienza». Il capogruppo Fdi Riccardo De Corato ricorda che Majorino definisce il record di immigrati «un arricchimento e questo spiega perchè siamo la città che accoglie più migranti. Chieda a chi transita in Centrale o a chi viaggia e lavora su mezzi pubblici a rischio se si sente arricchito». Mentre «Sala e Majorino vendono un modello di inclusione inesistente, i disagi della loro accoglienza a tutti i costi li vivono i cittadini» accusa l’azzurra Silvia Sardone. Per Alessandro Morell «Majorino si candida al ministero dell’Invasione». E Stefano Maullu (Fi) definisce «agghiacciante» il quadro tracciato dal centro studi a livello nazionale: 285mila italiani espatriati nel 2016 e 15 milioni di migranti in arrivo in Italia, entro il 2065 gli equilibri potrebbero essere stravolti, con 14,1 milioni di residenti stranieri e 7,6 milioni di italiani. Lombardia e Milano rischiano come al solito il podio.
Restando alla fotografia attuale, «solo lo 0,3% della popolazione in Lombardia è fatta da richiedenti asilo, gli altri hanno dei permessi di soggiorno o la residenza e sono quindi una presenza permanente» spiega Gianfranco Valenti, uno dei redattori del rapporto. Nel 2016 oltre 54mila stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana in Lombardia, un quarto del dato nazionale. La Lombardia è la prima regione italiana anche per numero di matrimoni misti (17,4%) per occupati stranieri (22,8%), per presenza di imprese con titolare extracomunitario (18,9%) e gli alunni stranieri sono 203.979 (14,5%).
Tra gli stranieri, le donne sono più degli uomini (51,4%), i minorenni il 23,2%, il 40% ha meno di 30 anni e il 75% tra 30 e 45 anni, solo il 3,2% è over 65. Prevalgono gli europei (38,5% del totale, in testa i romeni), il 24,8% sono africani, seguiti da asiatici (24,2%), americani (12,3%) e australiani (344 persone).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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