Quei 100 oggetti che hanno rivoluzionato la casa

Quei 100 oggetti che hanno rivoluzionato la casa

Quattro lecture con i protagonisti dell'architettura di oggi. Italcementi conferma la propria presenza al Fuori Salone organizzando un ciclo di incontri che parte con un riflessione sul tema del Rinascimento Urbano con Mario Cucinella, Bernard Khoury, Park Associati e Piuarch, in programma per le 10,30 di oggi nell'aula magna dell'Università degli Studi di Milano. La serie di approfondimenti prosegue a Bergamo, al centro Ricerche i.lab Italcementi al Kilometro Rosso, nelle giornate di domani, giovedì e venerdì con tre incontri con altrettante grandi progettiste: Susanna Tradati, co-progettista di Padiglione Italia a Expo 2015, l'angolana Paula Nascimento, progettista del Padiglione dell'Angola a Expo e della svizzera Angela Deuber.

Saranno 135 i pezzi di design esposti al Fuori Salone a Palazzo Mezzanotte: provengono dalla collezione privata di Raffaello Biagetti. Tutti portano la firma di grandi progettisti del Novecento, da Mies Van Der Rohe a Ettore Sottsass, da Gaudì a Gae Aulenti fino a Carlo Scarpa e Breuer. Stasera l'inaugurazione nella Sala delle grida, dove si alzavano le mani e si sventolavano i titoli in rialzo o in ribasso. A far rivivere questi oggetti di «alto artigianato» ci ha pensato Federico Bonadeo che ha scoperto, a Ravenna, chi custodiva questi tesori messi in mostra a cura di Giovanni Klaus Koening, Giuseppe Chigiotti e Filippo Alison. Ciascun pezzo si troverà su una pedana, illuminato, tutto intorno il buio, una scenografia minima soprattutto per sottolineare che sono proprio questi oggetti i soggetti protagonisti di una kermesse che accompagnerà il Salone del Mobile, ma che sarà prolungata in occasione di Expo 2015. Dopo prenderà il volo per Shanghai, Tel Aviv e Miami.

I pezzi di design provenienti da Ravenna partono dal 1880 a arrivano al 1980, cento anni di storia, arredi che non si possono dimenticare. Possiamo trovare la sedia Midway in acciaio e tessuto del 1913 dell'architetto Mies Van Der Rohe ricreata da Cassina e nata per gli uffici della Larkin Company. Oppure il tavolo La Rosa dei Venti di Mario Ceroli realizzata per Poltronova nel 1973 e poi ancora lo specchio Ultrafragola disegnato da Ettore Sottsass pensato sempre per Poltronova nel 1970, l'azienda che nacque come laboratorio di ricerca con la direzione artistica dello stesso Sottsass. E poi ancora La Pipistrello di Gae Aulenti, ma anche altri due pezzi di Mies Van Der Rohe e un pezzo molto particolare di Gaudì, tesori nascosti che i curatori vogliono che si svelino alla «vernice» dell'esposizione. Dal 14 al 17 aprile per poi proseguire con l'inizio di Expo, la mostra dal titolo Museo del Design 1880-1980 è stata progettata da Musei Italiani di cui Federico Bonadeo è il fondatore. Proprio a lui è venuta l'idea perché Vico Magistretti, che lo stesso Bonadeo definisce «suo vicino di casa», andava spesso a trovare la sua famiglia. Così il design diventò un suo chiodo fisso.

Cento anni, dall'artigianato all'industria per poi tornare al nuovo artigianato di Memphis. Quella che potranno ammirare gli spettatori sarà una collezione compatta e mai integrata raccontata per filo e per segno da un catalogo che uscirà a mostra inaugurata. Un altro modo per fare conoscere il lavoro e la passione degli italiani per l'arte, per il design, un tassello utile per rilanciare il nostro Paese nel mondo.

L'architetto Marco Albini ha la medesima intenzione del fondatore di Musei Italiani, quella di raccogliere i pezzi di design dei grandi Maestri del Novecento italiani per esporli alla Triennale di Milano. Da Franco Albini (il padre), Gardella, Zanuso, Ponti, Caccia Domignoni, Banfi, Peressutti, Belgiojoso e forse anche Portaluppi. La mostra in Piazza Affari rimarrà aperta dalle ore 12 alle 19,30 tutti i giorni.

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