Ha rischiato di morire a causa di una strana reazione allergica, che gli avrebbe provocato ustioni molto gravi sulla pelle. È il quadro che caratterizza la sindome di Lyell, una necrolisi tossico-epidermica, cioè un disturbo molto raro che, però, richiede cure intensive in centri dedicati alle terapie dei pazienti grandi ustionati. Come è accaduto, di recente, a Milano, dove un uomo di 41 anni ha avuto un danno epidermico molto grave, dopo l'assunzione di un farmaco. A salvarlo sono stati i medici dell'ospedale Niguarda, dove il paziente è stato ricoverato.
La reazione allergica
Le ustioni, infatti, apparivano come molto gravi, con un'estensione pari al 100% della superficie corporea. In base alle prime informazioni ricevute, le prime manifestazioni sarebbero emerse a seguito dell'assunzione di un tipo specifico di farmaco anti-infiammatorio. I primi sintomi, come febbre ed eruzioni cutanee, sarebbero emerse dopo circa una settimana e avrebbero coinvolto anche le labbra e le mucose delle vie aeree. E siccome la situazione è apparsa subito complicata, si è reso necessario procedere con l'intubazione per la respirazione artificiale.
Perché il ricovero al Niguarda
Dopo la reazione allergica, il 41enne è stato ricoverato all'ospedale milanese che, dal 2009, fa parte del gruppo React (Registro eventi avversi cutanei), uno studio multiregionale promosso dalla Farmacovigilanza della regione Lombardia, con lo scopo di monitorare le gravi reazioni dei farmaci che interessano la pelle. Come spiegato da Jan Schoreder, allergologo della struttura ospedaliera lombarda, tra le cause delle reazioni allergiche dovute all'assunzione di medicinali c'è sia la sindrome di Lyell, ma anche quella di Stevens-Johnson, "due stadi diversi dela stessa patologia, in cui a cambiare è l'entità dell'interessamento cutaneo".
Come si manifestano le reazioni
Come spiegato dal medico, in entrambi i casi, la pelle è l'organo colpito di più: "Si osserva un arrossamento più o meno diffuso e la formazione di bolle che, rompendosi, danno luogo ad ampie aree con distacco dell'epidermide e lesioni alle mucose degli occhi, del cavo orale e dei genitali. Si parla di sindrome di Stevens-Johnson quando le lesioni interessano meno del 10% della superficie corporea, si ha a che fare con la Lyell quando superano il 30%".
Condizioni come i grandi ustionati
In base a quanto riferito dai sanitari, quando si ha a che fare con questo tipo di reazioni avverse ai farmaci, le condizioni si presentano analoghe a quelle di un grande ustionato e, in genere, richiedono un trattamento in un reparto di terapia intensiva o in un centro specifico. "Molto spesso, questi pazienti hanno bisogno di assistenza respiratoria, perché hanno una compromissione della bocca e delle prime vie aeree, per cui spesso vengono intubati. Le terapie prevedono infusione di morfina per il dolore e continue medicazioni. Il pericolo numero uno è l'elevata esposizione alle infezioni e la disidratazione", ha spiegato Franz Wilhelm Baruffaldi Preis, direttore del Centro ustioni e chirurgia plastica ricostruttiva del Niguarda.
La terapia per il paziente ricoverato
Il caso del paziente curato a Niguarda ha richiesto un ricovero di tre settimane, un tempo necessario per combinare trattamenti medici e topici.
In quella circostanza, i sanitari hanno di spegnere l'abnorme reazione immunitaria attraverso l'infusione di immunoglobuline e cortisone a cui si è affiancata una procedura di "purificazione" del sangue, chiamata plasmaferesi. In parallelo, i medici hanno lavorato anche sul danno epidermico che aveva portato a un completo distacco dell'intera barriera protettiva del corpo.
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