Rifiuti romani, il Pdl apre La Lega sceglie la linea dura

Chi smaltirà i rifiuti del Lazio? La domanda è già diventata un caso politico

Chi smaltirà i rifiuti del Lazio? La domanda è già diventata un caso politico. Roberto Maroni, con piglio leghista nel senso più tradizionale del termine, di lotta e di governo, insiste nel dire che la Regione non ha intenzione di smaltire spazzatura in arrivo da Roma e dintorni. E se il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, risponde che Roma farà da sé e ha già individuato l'impianto di smaltimento adatto, in Lombardia la polemica si è accesa e non accenna a diminuire di intensità.

Voci diverse li levano dal Pdl. Giulio Gallera, segretario cittadino e consigliere regionale, definisce le polemiche «stucchevoli». E spiega che la Regione sarebbe in grado di smaltire i rifiuti in arrivo dal Lazio. Di più: ci guadagnerebbe. L'alternativa è spedire i rifiuti in eccesso all'estero e pagare gli smaltitori oltreconfine. Tanto vale che i soldi arrivino e restino in Lombardia. «La Lombardia - argomenta Gallera - in questo momento può tranquillamente collaborare con la Regione Lazio e accogliere i suoi rifiuti, chiaramente dietro il pagamento regolarmente previsto. I termovalorizzatori di ultima generazione ed eccellenza della nostra regione sono sotto utilizzati per una minore produzione di rifiuti causata dalla crisi».

Inoltre, secondo Gallera è sbagliato collegare lo smaltimento dei rifiuti alla richiesta al governo dei 300 milioni per la cassa integrazione in deroga dei lavoratori lombardi, come ha fatto l'assessore regionale all'Economia, Massimo Garavaglia.

Maroni ha difeso il suo assessore parlando di «una forse troppo sottile provocazione». E ha sparato su Gallera: «È responsabilità del presidente della Regione esprimere il parere, io l'ho espresso d'accordo con la giunta e con gli uffici competenti, quindi la questione è risolta». Fine del dibattito.

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