Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano. Quanto pesa l'emergenza energetica sulle imprese?
«Molto, ad oggi il rincaro medio dell'energia si aggira intorno al 1000% e quello del gas al 917% rispetto a sei anni fa. Un esempio pratico? Un albergo di 45 camere con ristorante da circa 20mila coperti all'anno nel luglio 2016 pagava 4.800 euro al mese per la bolletta energetica e ad agosto 2022 ne ha versati 38mila. Servono interventi immediati, sia a livello italiano che a livello Ue».
Cosa chiede a questo e al prossimo governo?
«A livello nazionale chiediamo una proroga del credito di imposta, con aumento dal 15 al 50% per i consumi cresciuti oltre il 100% rispetto al 2021 per tutte le aziende commerciali, a livello Ue serve un tetto al prezzo di energia e gas».
Il sindaco Sala presenterà entro la settimana un piano per il risparmio energetico, tra le ipotesi c'è lo spegnimento delle vetrine un'ora prima o la chiusura obbligatoria delle porte dei negozi. Cosa ne pensa?
«Il Comune ha aperto un tavolo di lavoro con A2A e Politecnico ma auspichiamo che prima di varare il piano coinvolga anche le categorie produttive. Finora non c'è stato nessun invito formale. Faremo la nostra parte, come quando abbiamo aderito al protocollo in prefettura sui nuovi orari della città in emergenza Covid. Ma è importante intervenire con misure efficaci e logiche, non con misure spot, tanto per dire che si è fatto qualcosa».
Cosa la preoccupa?
«Ha senso ridurre di qualche grado il condizionatore d'estate o il riscaldamento interno nei negozi di abbigliamento o chiedere ai bar di installare luci a led piuttosto che intervenire sulle insegne dove il consumo è minimo. Vogliono spegnere le luci delle vetrine un'ora prima delle 23.30 o 24 come avviene ora? Si fa, ma le luci dei negozi sono anche un presidio sul territorio, attenzione. E aprire e chiudere continuamente le porte dei negozi è totalmente inefficace, è scientificamente provato, la lama d'aria nasce già con l'obiettivo del mantenimento termico e fa risparmiare energia. É importante che a livello nazionale e locale si vada a finanziare un check up per analizzare le reali cause di dispersione nelle varie attività. Vuole un esempio?».
Mi dica.
«In un ristorante dopo un check up ci si è accorti che un problema grosso di dispersione derivava dal lavabicchieri nella lavastoviglie, una volta sostituito il consumo di elettricità è sceso del 35%. Se sono malato non assumo un farmaco generico, allo stesso modo si analizzino bene le ricette utili alle varie attività commerciali».
Confcommercio Milano ha invitato a confrontarsi i leader che si candidano nei collegi cittadini. Avete avuto riscontri?
«Attendiamo ancora questa settimana per capire se c'è interesse, se hanno scelto Milano ci sarà un motivo e vorremmo un confronto vero sui programmi. Per noi il tema energia e gas ora è la priorità, il caro materie prime è consequenziale, c'è il tema della pressione fiscale. E serve, come ha chiesto il presidente Carlo Sangalli, un abbattimento del cuneo fiscale contributivo per un rilancio del mondo del lavoro, o è complicato assumere dopo due anni di pandemia e con un autunno di rincari in vista.
Molti ristoranti e bar ad agosto hanno chiuso per mancanza di personale. Come lo spiega?
«Il prossimo governo dovrà fare una politica di revisione dei sussidi, non è possibile avere tali difficoltà nel reperimento di manodopera perchè tra indennità di disoccupazione e Reddito di cittadinanza conviene di più stare a casa. Non significa che i sussidi non servano ma il sistema del Reddito va cambiato, già mesi fa 8 imprese su 10, in particolare nel mondo della ristorazione e del turismo, non riuscivano a trovare lavoratori per questo motivo e il tema si sta diffondendo. A Milano diversi locali hanno dovuto rinunciare a rinnovare l'occupazione scontata del suolo pubblico per i dehors perchè non avevano camerieri sufficienti e avrebbero dovuto far aspettare troppo a lungo i clienti».
Dalle ciclabili alla Ztl all'Isola, sul tema mobilità vi siete scontrati spesso con la giunta comunale. É mancato il dialogo?
«É importante che prima di adottare
provvedimenti impattanti ci sia un confronto con il mondo delle imprese. La Ztl Isola è stata calata dall'alto e secondo noi farà danni. Se si creerà una movida di basso livello sarà un problema anche per i residenti del quartiere».
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