Quella barriera anti-spaccio per blindare il "boschetto della droga"

Alla stazione accanto al boschetto della droga, si sta completando la costruzione di una barriera anti pusher

Quella barriera anti-spaccio per blindare il "boschetto della droga"

Una barriera di cemento alta 4 metri e lunga 600. È questa la risposta del sindaco Beppe Sala e del ministro dell'Interno Matteo Salvini ai pusher di Rogoredo.

Il muro sta sorgendo in fondo a George Orwell, sotto i piloni della tangenziale, con l'obiettivo di impedire lo spaccio di eroina. Da tempo questo pezzo di periferia milanese è diventata l'alternativa al boschetto della droga, assediato dai blitz delle forze dell’ordine (guarda la galley).

Ma se ora via Orwell viene blindata dalla barriera e diventa quindi impraticabile, rimane il problema del boschetto. La situazione tra la folta vegetazione fatica a migliorare: sulla collinetta alberata, decine di ragazzini continuano a comprare e a bucarsi subito. Molti arrivano anche da altre province lombarde e dalle Regioni vicine per acquistare eroina low cost a 5 euro.

I controlli

"Proseguiamo con le attività di repressione della forza pubblica e di recupero ma siamo arrivati al punto che serve un intervento socio-sanitario massiccio da parte degli operatori che si occupano della lotta alla dipendenza", ha detto il vicesindaco Anna Scavuzzo. I controlli nella zona sono quotidiani e portano spesso numerosi arresti.

Poche settimane fa, le forze dell'ordine hanno fermato un 35enne di origine albanese in possesso di un chilogrammo di eroina pura. Nella successiva perquisizione del suo appartamento sono stati rinvenuti un altro chilo e mezzo di droga destinato al boschetto.

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