"Sala ci aiuterà a vincere. Basta divieti ideologici"

Il viceministro della Lega: "Danni colossali da Area B. Domenica a Pontida sarà un ritorno al futuro"

"Sala ci aiuterà a vincere. Basta divieti ideologici"

Alessandro Morelli, viceministro alle Infrastrutture e candidato della Lega in Senato nel collegio plurinominale Lombardia 2. Dopo tre anni, domenica torna il tradizionale raduno di Pontida, a una settimana dal voto per le Politiche.

Cosa bisogna aspettarsi?


«É uno degli appuntamenti storici, legato al dna della Lega, ma mi piace dire che sarà un ritorno al futuro. Presenteremo le proposte e le nuove iniziative che porteremo avanti al governo, dopo la vittoria del 25 settembre».


Enrico Letta organizza lo stesso giorno un evento a Monza con i sindaci del Pd, ci sarà anche Beppe Sala che ieri ha sostenuto che se la Lega avrà un risultato negativo scatterà il «ribaltone» per Matteo Salvini. É così?

«Quello di Sala è un disperato tentativo di distrazione di massa, la sinistra rischia il cappotto a Milano».

Solo un anno fa ha riconquistato il Comune e il centro è da anni la roccaforte Pd, prevede un finale così a favore del centrodestra?

«Eravamo partiti in salita ma ora siamo messi molto bene e anche in centro la partita è aperta. Merito anche delle azioni di Sala, una su tutte i nuovi divieti in Area B e C che scatteranno a ottobre, tra due settimane. Le categorie stanno realizzando ora tutte le conseguenze. Anche chi si è dotato di furgoni ecologici, penso a costruttori o commercianti, non aveva calcolato i danni per fornitori, subappaltatori o collaboratori che vengono da fuori. Se dovranno cambiare i mezzi su chi scaricheranno i costi? Su aziende milanesi e consumatori. La transizione ecologica va attuata con buonsenso, senza ideologia, specie in periodi di crisi. Il prossimo ministro dei Trasporti, di centrodestra, ci metterà mano».

Come?

«Già da viceministro ho impedito un blitz del Pd, voleva assegnare le Ztl ai sindaci metropolitani. Sala, che guida la ex Provincia, avrebbe potuto imporre Ztl stile Milano anche in Comuni governati con buonsenso dalla Lega».

Tornando a Salvini, corre qualche rischio?

«Il mio segretario ha un incarico assolutamente solido, Sala si preoccupi piuttosto del segretario del Pd, non è più una velina ma una triste realtà per Letta che ci sarà una resa dei conti nel suo partito. Persino Giuseppe Conte sta dicendo in tv che con un'altra segreteria l'intesa Pd-M5S potrebbe risorgere».

Si ricandida a Milano e denuncia in continuazione che una città insicura. Non esagera?

«Il Pd ha la responsabilità, Sala governa da due mandati e il ministro Luciana Lamorgese non è certamente riferibile a una quota leghista all'interno del governo Draghi. Abbiamo avuto punte dell'iceberg, come le violenze di capodanno in piazza Duomo, ma degrado, violenze e piccoli reati ormai sono diffusi e colpiscono soprattutto le fasce più deboli, gli anziani, i quartieri popolari su cui Sala scarica altre bombe sociali, come i rom sgomberati dai campi. E domani (oggi, ndr.) i dipendenti Atm scioperano per dire basta alle aggressioni. É assurdo che addetti comunali si sentano così insicuri sul lavoro da dover ricorrere a questo».

In Lombardia ci sarà il sorpasso di Fratelli d'Italia sulla Lega?

«Non credo proprio, facendo campagna sui nostri territori posso assicurare che la radice leghista in Lombardia è ben solida. Sono tranquillo, la Lega rimarrà il primo partito e ogni voto in più agli alleati farà bene al centrodestra».

Ignazio La Russa però ha già avvertito che la ricandidatura di Attilio Fontana in Lombardia potrebbe non essere scontata, e se Letizia Moratti dice di volersi candidare «non possiamo fare spallucce, è una risorsa».

«Se vale la regola che gli uscenti che hanno governato bene e in sintonia con tutti i partiti vengono ricandidati, chi ha strani strabismi non siamo noi. Fontana non ha avuto nessun problema con gli assessori FdI in giunta mi pare. La situazione in Sicilia era sostanzialmente diversa. Sono stato un suo assessore quando la Moratti era sindaco, conosco bene il suo valore, può essere un'ottima risorsa di governo o ambire a qualsiasi incarico anche di livello internazionale. Ma la maggioranza qui è compatta ed è la nostra forza rispetto alla compagine arlecchino a sinistra, aprire un fronte sulla candidatura in Regione sarebbe complicato dal punto di vista politico ed elettorale».

FdI ha criticato anche l'idea di portare il ministero dell'Innovazione a Milano, cosa ne pensa?

«É un peccato.

Una volta al governo ci batteremo per portare a Milano il Tribunale europeo dei brevetti e sarà la sede ideale anche per il Ministero. Spero, anzi sono certo, che dopo il 25 settembre apriremo un dibattito serio e costruttivo e non in chiave di contrapposizione al governo con gli amici del centrodestra».

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