Sala "corregge" la ciclabile

Lavori in Buenos Aires ad agosto, ira di Confcommercio

Sala "corregge" la ciclabile

«Povera Milano se ci sarà una campagna elettorale basata sulla ciclabile di Buenos Aires». Beppe Sala prova a sgonfiare le polemiche sulla pista che corre lungo l'asse commerciale più importante della città ma sa bene che non è una protesta solo dei partiti del centrodestra. Sui social impazzano le critiche e secondo un sondaggio di Confcommercio per il 92% delle imprese la pista introdotta un anno fa ha peggiorato la mobilità e l'81% chiede che venga spostata su un asse parallelo. Il sindaco precisa che la pista non si sposta - «ripensamenti? Assolutamente no» - ma prova a correggere il tiro e annuncia ad agosto «lavori per sistemare alcuni tratti più delicati. È abbastanza normale, siamo partiti in fretta con le piste per gestire il tema della pandemia e le metteremo via via il più a posto possibile. Il sogno finale è una ciclabile dritta, quando si potranno eliminare i parcheggi sul corso come nei grandi viali europei». Ma la toppa rischia di essere peggio del buco per i commercianti che già contestano la versione attuale. Il piano, spiega l'assessore alla Mobilità Marco Granelli, prevede l'ampliamento di marciapiedi, pista e carreggiata auto nel tratto tra piazza Oberdan e viale Regina Giovanna/Tunisia con l'eliminazione dei posti auto («circa una ventina») e moto. I lavori dureranno tutto il mese di agosto. «Rispetto il lavoro dei commercianti ma ricordo la reazione su corso Vittorio Emanuele e via Dante pedonali, il cambiamento - afferma Sala - è vissuto in prima istanza male e poi quando guardi indietro vedi il vero vantaggio». Linea ribadita da Granelli: «Confermiamo la pista perchè anche a maggio la media è stata di 9mila ciclisti al giorno, nel 2019 erano il 10% dei veicoli sul corso e oggi il 25%, le auto sono scese al 50%. Ma durante il test abbiamo cercato di capire i miglioramenti possibili» e ammette che nel tratto da Oberdan a viale Tunisia (un quarto del totale) «si creavano strozzature», ossia più traffico e rischi sicurezza. Ora «la logica è di allargare i marciapiedi e creare linearità. La ciclabile passerà da 2,5 metri scarsi a 2,8 e la carreggiata da 3,5 a 4,7/4,8 metri, ci stanno due auto affiancate». Ma per far quadrare i conti «togliamo i posti auto e moto, resta il parcheggio taxi e metteremo tanti stalli per il carico-scarico nelle vie laterali agli incroci». Ma i negozi già denunciano il calo degli affari a causa della carenza di parcheggi. «Nelle vie laterali abbiamo un sacco di strisce blu e posteggi interrati - ribatte l'assessore - e normalmente si va a fare shopping in bici e metrò». L'obiettivo finale è cancellare la sosta lungo tutto Buenos Aires e abbellire il corso con alberi in vaso. «Creiamo un nuovo equilibrio, diminuendo la quota auto ma permettendo a tutti di usare Buenos Aires. Vediamo se funziona in questo tratto, poi decideremo come proseguire».

Il segretario generale di Confcommercio Marco Barbieri ribatte a tono al sindaco: «Il confronto, anche acceso, è alla base dei grandi cambiamenti positivi. In questi anni abbiamo collaborato per rendere la città sempre più attrattiva e vivibile per cittadini e turisti. Essere considerati come una categoria contro il cambiamento non è corretto. Ciò che ci troviamo spesso a contestare è la mancanza di dialogo e le decisioni unilaterali. Dire che i commercianti sono contro le ciclabili è sbagliato. Vogliono essere coinvolti in decisioni che impattano con forza sulle attività». E ribatte che la pedonalizzazione tra via Dante e corso Vittorio «non è paragonabile, si tratta di modalità, tempi e situazioni strutturali completamente diverse. Non si può ragionare come in tempi di lockdown. Con il ritorno completo alla normalità, turismo straniero incluso, la città rischia la paralisi. Basta immaginare le settimane della moda o del mobile». E, sottolinea Barbieri, «come spesso ricorda il presidente Sangalli le merci non viaggiano in metro e nemmeno su internet». E visti i black out dei giorni scorsi «forse prima di investire nella modifica delle piste dovrebbe essere potenziata la rete elettrica». Sulla mobilità «non c'è sempre stato un confronto costruttivo, chiediamo di essere convocati sul tema delle ciclabili». Per il capogruppo di Fdi Andrea Mascaretti «è assurdo che a un anno dalla frenetica realizzazione di piste sbagliate e pericolose Sala invece di ascoltare tassisti e negozianti peggiori la situazione con lavori anti parcheggio».

E quello di Forza Italia Fabrizio De Pasquale avverte che i commercianti saranno «danneggiati doppiamente, prima le piste e poi i cantieri. Se vince il centrodestra la pista sarà spostata lungo i giardini di Morgagni/Bacone».

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