Sala: «Se l'incendio è doloso subito una pena esemplare

Arpa rassicura: «Nessun rischio per i cittadini» Ma i dati Legambiente mostrano un «giovedì nero»

Giulia Di Leo

«L'incendio potrebbe essere doloso e i responsabili vanno identificati e colpiti in modo esemplare, perché Milano lo chiede». Sono le parole del sindaco Giuseppe Sala pronunciate ieri a margine dell'assemblea generale di Assolombarda al Teatro della Scala. Sul recente incendio di domenica sera scoppiato nel deposito di rifiuti del capannone della Ipb Italia in via Chiasserini, zona nord tra Bovisasca e Quarto Oggiaro, in cui sono bruciati sedici mila metri quadrati di rifiuti, Sala ha tenuto a precisare che questi ultimi non potevano essere stoccati e, proprio per questo, il rischio è che si tratti di un'azione volontaria. A tal proposito il sindaco si augura che «chi ha sbagliato venga punito e che si faccia di questo caso un esempio» per il futuro della città. Ha, poi, continuato rassicurando i presenti e sottolineando che i dati Arpa di mercoledì erano positivi: «C'è puzza, è chiaro, ma non c'è nessun pericolo per i cittadini». Arpa Lombardia ha, infatti, confermato che nonostante la qualità dell'aria sia risultata parzialmente alterata da diossine e furani prodotti dall'incendio, la breve durata dell'evento non produce esposizioni croniche e prolungate nel tempo tali da diventare pericolose per i cittadini.

Alla domanda sul perché il sito non sia stato posto a sequestro Sala ha, poi, aggiunto: «Bisogna chiederlo a chi doveva intervenire. Rispetto al tema dei rifiuti bisogna capire se nel nostro Paese c'è qualcosa che non va».

La situazione dell'aria milanese, però, ora inizia a complicarsi. Al problema dell'odore acre che ha invaso la città a seguito dell'incendio si è sommato quello dell'inquinamento da polveri sottili. Legambiente Lombardia ha, infatti, rilanciato ieri l'allarme smog: «un giovedì nero» che si è confermato essere il quinto giorno consecutivo di superamento della soglia per le polveri sottili e in totale il quarantunesimo dall'inizio dell'anno. È, quindi, stata dichiarata la fase di emergenza con conseguenti limitazioni alla circolazione per i veicoli fino a euro 4 diesel, il divieto di utilizzo di liquidi in agricoltura e di accensione di stufe e camini. Su quest'ultimo punto, però, Legambiente precisa che «non c'è bisogno», perché l'elevata temperatura presente in città che, anche tenendo i riscaldamenti spenti, innalza a 22 gradi il calore interno alle case.

Dal rapporto di Legambiente, poi, un altro dato positivo: il clima quasi estivo degli ultimi giorni durerà almeno fino a domenica, forse anche oltre. Non altrettanto rassicurante, invece, l'altro dato che emerge dai modelli previsionali di Arpa Lombardia.

L'assenza di venti causerà, infatti, il ristagno degli inquinanti da traffico, soprattutto nella zona ovest della regione tra il milanese, il pavese e il lodigiano: l'effetto probabilmente si estenderà anche nel resto della pianura, con la probabile conseguenza di un'emergenza smog.

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