Gli operatori lo chiamano un piccolo miracolo. In effetti quanto avvenuto in questo week end all'ospedale San Carlo ha del sorprendente. Operai, tecnici, direttore generale e medici sono riusciti ad allestire in 72 ore 12 posti letto di terapia semi intensiva dedicata ai pazienti cardiologici. Al primo piano dell'ospedale San Carlo c'era un ala vuota, che non aveva ancora una destinazione precisa: presa la decisione, in 72 ore grazie a operai che hanno lavorato ininterrottamente sono state allestite le stanze, montate le testate dei letti, predisposti gli attacchi per i ventilatori e i macchinari necessari a un reparto del genere, sanificato tutto il repaparto, che è operativo.
L'Asst Santi Carlo e Paolo, infatti, è l'ospedale di riferimento regionale, o centro «hub» come vengono chiamate nella delibera di riorganizzazione del sistema sanitario per fronteggiare la crisi coronavirus, per le emergenze cardiologiche interventistiche con il Cardiologico Monzino e il San Raffaele. Questo quanto dispone la delibera regionale «Ulteriori determinazione in ordine all'emergenza epidemiologica da Covid - 19», licenziata domenica e firmata dall'assessore al Welfare Giulio Gallera. Le caratteristiche? Le strutture individuate come ospedale «hub» devono essere «in grado di garantire l'accettazione e l'eventuale ricovero 24 ore su 24 per tutti i pazienti che si presentano anche con più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, attivano il fast track evitando il percorso dei pazienti in Pronto Soccorso e accolgono le equipe provenienti da ospedali differenti».
Si tratta, in sostanza, di accettare pazienti da un bacino potenziale di 400mila abitanti, che rappresenta circa un terzo della città. Questo proprio per liberare posti dalle altre terapie intensive. «Purtroppo le emergenze e le malattie continuano in parallelo al coronavirus e quindi si continuano a verificare infarti o ictus, si parla di una media tra i 2 e i 4 casi al giorno - spiega Stefano Carugo, direttore del Dipartimento Cardio respiratorio e della Struttura complessa di Cardiologia del San Paolo - anzi in un momento di stress aumentano. Non solo, serve sempre sangue, anzi in questo periodo più che mai. Chiunque sia sano, non abbia avuto febbre, non abbia timore e venga in ospedale a donare, passerà da un percorso isolato e senza rischi e ci aiuterà a salvare delle vite».
Al momento serve urgentemente un ecografo, ventilatori e un contropulsatore, fondamentale per l'assistenza di tutti i pazienti affetti da Covid.
Estremamente soddisfatto il direttore generale dell'Asst Santi Carlo e Paolo Matteo Stocco: «Abbiamo cambiato passo, stimo andando veloce e ci stiamo impegnando tutti. Non solo, anche il piano di riconversione dei due poli sta funzionando: entro la settimana al San Carlo avremo 16 nuovi posti letto dedicati all'emergenza Covid e al San Paolo passeremo da 16 a 56 dedicati».
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