Lo sbarco più celebre "Oltre la Terra" tra cimeli e simulazioni

Allo Spazio Mil di Sesto una mostra festeggia l'allunaggio. Memorabilia e realtà virtuale

Lo sbarco più celebre "Oltre la Terra" tra cimeli e simulazioni

Fu una serata punteggiata di stanze buie, illuminate soltanto dai televisori. Una voce scandiva quegli attimi magici del piccolo passo per l'uomo che era un grande passo per l'umanità. Neil Armstrong scendeva sulla luna e da allora sono passati cinquant'anni tondi tondi. Era il 20 luglio 1969 e tutto il mondo stava incollato con gli occhi a quegli uomini che non rappresentavano più la loro nazione ma l'intera umanità. E avevano conquistato lo spazio in anni in cui lo spazio poteva essere visitato solo dalla fantasia. Un anno prima Stanley Kubrick girò la sua Odissea e di lì a poco una bandiera sventolò sul mare della Tranquillità.

L'evento di cui tutti avrebbero parlato per mezzo secolo era lì, servito sul piatto d'argento della scienza e oggi che madri e padri di famiglia non vissero quegli attimi in diretta, le celebrazioni diventano un obbligo. Così a Sesto, il Mil ospiterà da giovedì la mostra Oltre la Terra con un percorso espositivo che rievoca quella frontiera della scienza e dell'ingegneria, dell'aeronautica e del coraggio che Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins impersonificarono. Per giungere a quel risultato il cammino era stato lungo e tortuoso. Aveva seminato morte e dolore. E, a chi stava partendo sulla navicella, regalava perplessità. Per comprenderne gli stati d'animo, sono ripercorse le tappe salienti dell'astronautica mondiale. La cronistoria dei programmi spaziali offre una panoramica anche di coloro che sulla luna non misero piede ma si rivelarono fondamentali perché poi qualcuno ci arrivasse.

Un braccio di ferro tra le superpotenze di allora che si sfidarono fino a quel fatidico 20 luglio, data cardine nella storia del mondo. Nel cuore della mostra il visitatore avrà accesso a tre distinte installazioni multimediali che gli permetteranno di sperimentare non solo la visione di filmati immersivi a 360° e 180° all'interno di cupole geodetiche da 11 ed 8 metri di diametro, ma anche di ammirare pianeti, stelle e costellazioni all'interno di un planetario di nuova generazione. In buona sostanza l'impressione sarà quella di sentirsi piccoli Armstrong, in viaggio nello spazio da dove ammirare i pianeti e la terra vista dalla luna.

L'area dedicata ai primi programmi spaziali Gemini e Mercury ospitano pure la riproduzione in scala di un vettore Saturn di cinque metri davanti al quale sarà facile rendersi conto dei potenti razzi che portarono in orbita le navicelle. Un avvenimento che filtra fra le prime pagine dei giornali dell'epoca che riportavano la notizia dello sbarco dell'uomo sulla Luna come un evento prodigioso, celebrato da altri rami della cultura come la filatelia.

Ne è un esempio il raro francobollo americano disegnato quell'anno da Paul Calle, che per un errore di stampa entrò in circolazione in poche copie perché non c'era la bandiera americana sulla spalla dell'astronauta. Un'area virtuale e interventi degli specialisti arricchiranno la mostra aperta fino al 28 luglio con una presenza importante il 12 con l'astronauta Umberto Guidoni, primo europeo sulla stazione internazionale.

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