Milano alle doppie elezioni Politiche e Regionali si conferma roccaforte del centrosinistra? Sì, ma con un bel «ma». Se nei collegi unonominali perCcamera (Lombardia 1-11, 12 e 13) e Senato (Milano2 e 3), ovvero quelli che corrispondono al centro storico, il centrosinistra si aggira sul 40 per cento, molto diversi sono i dati per le periferie, dove stravince il centrodestra. Risultati molto simili per le Regionali dove il candidato per il centrosinistra Giorgio Gori - sconfitto su tutta la Regione - è avanti di dieci punti rispetto al leghista Fontana in centro. Avanti, di nove punti anche nel municipio 3 (46% a 37%), lo stesso che ha consegnato la vittoria alla candidata Pd Lia Quartapelle. Avanti di soli 2 punti nei municipi 5 e 6, che comprende anche il distretto del Design e della Moda, di 1 punti nel 4.
Alla Camera e al Senato nei collegi uninominali Lombardia 8-9 e 14, infatti, i risultati si ribaltano tanto da consegnare la vittoria al leghista Igor Iezzi (39,2%) candidato alla Camera (uninominale Lombardia 1-08) che sbaraglia Emilia de Biasi al 28,69 percento. Così al Collegio 9, che va dalla periferia nord a Sesto San Giovanni (guidato dal forzista Roberto di Stefano) dove vince Guido della Frera (37,76%) su Sara Valmaggi (28,57%). Stesso risultato alla periferia sud, dove al collegio uninominale per la camera Lombardia 14 Federica Zanella (Fi) porta a casa il 38,9 per cento delle preferenze contro Paolo Cova, al 31,3 per cento.
Scenario identico al Senato dove nei collegi Milano 2 e 3, quelli che raccolgono i voti delle periferie, è il centrodestra a vincere.
Il collegio Milano 1, che corrisponde al centro, si tinge di rosso. Ecco allora che le scivolose parole del sindaco Beppe Sala, che domenica aveva parlato di «tagliando alla sua giunta», si sono verificate quanto mai vere. A Sala non è sfuggito lo schiaffo che è arrivato da i quartieri periferici e popolari. «Rispetto al buon risultato nel voto di Milano per il centrosinistra, in controtendenza rispetto ai dati nazionali, la conclusione naturale l'impegno a fare ancor meglio. Ci sono ancora differenze fra il centro e la periferia e un lavoro lunghissimo da fare. In campagna elettorale avevo insistito sulle periferie non a caso». «Nell'area metropolitana il Pd è al 23 per cento, a Milano città siamo sopra il 27 per cento. Ora non vogliamo chiuderci nel villaggio di Asterix- il monito del segretario milanese del Pd Pietro Bussolati -, ma riuscire a essere incisivi sulle fasce di popolazione che non ci hanno dato fiducia nelle periferie». «In città il Pd ha perso i ceti più popolari da cui bisogna ripartire» per il segretario lombardo Pd Alessandro Alfieri.
Grande trionfo del centrodestra nelle periferie dunque, con la Lega che conquista tutta la cintura periferica a ovest, da Lorenteggio a Quinto Romano, dal Gallaratese fino a Quarto Oggiaro, dove, i 5Stelle crescono molto. Buoni risultati per loro anche al Corvetto, Rogoredo, Selinunte. «Saranno almeno dieci anni che in zona Mecenate, Forlanini e via Salomone non si registrava una così alta affermazione del centrodestra - spiega il presidente del consiglio di municipio 4 Oscar Strano - quartieri storicamente appannaggio del centrosinistra. Questo è un messaggio chiaro. La vera richiesta delle periferie non sono eventi sociali o aggregativi, ma sicurezza».
Così anche al Gallaratese, che alle comunali vedeva avanti il centrosinistra di dieci punti, il centrodestra questa vota ha tenuto», osserva il leghista Igor Iezzi che ha sbaragliato l'avversaria Pd con il 39,2 per cento.
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