Code e problemi con un semaforo, hanno rovinato il battesimo del tunnel di viale Lombardia, intasato da prima mattina, anche a causa del ritardo nell'apertura posticipato alle otto.
Tagli del nastro, soddisfazioni e sorrisi, ma al primo giro di rodaggio, la galleria che collega in entrambe le direzioni la Brianza con Milano ed i Laghi, non ha retto alla «prima» e ha avuto bisogno di un rodaggio inaspettato. La statale 36, interrata per un chilometro e ottocento metri, costata 320 milioni di euro ed inaugurata mercoledì mattina, ha destato preoccupazioni nei Comuni che attraversa. Anas aveva preannunciato il possibile restringimento di una delle carreggiate interne in direzione Milano, per la conclusione di alcuni lavori ma, probabilmente, non aveva ben considerato le conseguenze.
Dalle prime luci del mattino, le migliaia di automobilisti diretti a Milano (la cui corsia avrebbe dovuto essere operativa già da mercoledì pomeriggio), si sono ritrovati bloccati in coda. Un intasamento del genere, a detta dei cittadini, non ha portato a nulla di diverso a quanto erano abituati percorrendo la superficie di viale Lombardia. Ad aggravare la situazione poi, ci si è messo anche un semaforo pedonale a chiamata, al confine tra Monza e Cinisello Balsamo, che ha rallentato maggiormente i veicoli in uscita dal tunnel. Secondo quanto dichiarato dalla società che ha gestito i lavori, l'impianto semaforico dovrebbe presto essere sostituito da un sottopasso pedonale, in modo da velocizzare il deflusso dei veicoli provenienti in gran numero soprattutto nelle prime ore del mattino.
Certo è che, per la realizzazione della nuova struttura, ci sarà da attendere almeno qualche mese.
La polemica non si è risparmiata nemmeno tramite i convenzionali social network, attraverso i quali gli utenti si sono lamentati definendo il primo giorno della galleria «un imbuto» e «una camera a gas di coda», con cui «la fila inizia addirittura un chilometro prima» e «uscire da San Fruttuoso diventa un impresa».
Lo stesso livello di ingorghi però, si era registrato durante le prime giornate del cantiere, al suo avvio e durante le modifiche viabilistiche, nei cinque anni di permanenza lavori in corso.
Anas, come in passato, ha già promesso di verificare tutti i possibili aggiustamenti tecnico-viabilistici utili per la risoluzione della questione.
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